Il 2023 deve essere l’anno del rilancio: questo l’imperativo di Matteo Berrettini dopo un anno difficile dove è stato tormentato da guai fisici che non gli hanno permesso di giocare al top della forma.
Nonostante questo l’azzurro ha vissuto momenti positivi, come le semifinali degli Australian Open e i quarti di finale degli US Open. Oltre che le due vittorie sull’erba di Stoccarda e del Queen’s.
Vincenzo Santopadre, coach dell’azzurro, ha analizzato il momento di Matteo parlando di infortuni, presente e futuro alla penna di OaSport.
In Australia al 100%
Matteo sta meglio, sempre meglio, per fortuna l’ultimo infortunio al piede che doveva essere una cosa di poco conto, che poi in realtà si è dilungata parecchio, sembra essere pian piano alle spalle. Se lo rivedremo al 100%? Penso proprio di sì, perché comunque calcoliamo che l’Australian Open iniziano lunedì 16 gennaio, per cui c’è ancora parecchio tempo e c’è tutta la United Cup sulla quale poter, in un certo senso, investire per far in modo che Matteo sia al meglio per Melbourne. Mi auguro lo sarà e sono fiducioso che lui possa essere al 100% per il primo Grande Slam della stagione
La situazione infortuni
Potrebbe anche essere giocare meno tornei. Ma purtroppo lui negli ultimi anni ne ha giocati davvero pochi, poi per fortuna quando ha giocato ha giocato tanto. Però sicuramente ci stiamo attenti, stiamo cercando di capire sempre di più e sempre meglio come comportarci nella varie situazioni e dove ci sono possibilità di miglioramento, è sicuramente una zona di assoluto interesse e priorità quella della prevenzione degli infortuni, tant’è che già da parecchio tempo c’è un medico con un’equipe al seguito di Matteo che si adopera per far sì che Matteo possa essere meno infortunato possibile. Questo ovviamente è l’auspicio, sappiamo benissimo che tutti i giocatori devono convivere con degli infortuni che possono capitare un po’ a tutti, è ovvio che lui è stato falcidiato quest’anno aggiungendoci anche ovviamente il Covid che non gli ha dato la possibilità di giocare Wimbledon, sicuramente la programmazione è un dato sensibile nella prevenzione degli infortuni
Santopadre sui tornei che Berrettini può vincere
Penso che Matteo sia già da Parigi, da quando ha perso con Djokovic, già da quello Slam per me Matteo era pronto per poter vincere un qualsiasi Slam, tant’è che poi qualcosa di buono ha fatto anche a Melbourne l’anno scorso quando è arrivato in semifinale, poi ha fatto successivamente la finale a Wimbledon, credo che quando un giocatore arrivi alle ultime battute di uno Slam non gli manchi nulla per poter vincere 1-2 partite in più. È ovvio che adesso ha accumulato esperienza quindi probabilmente possa fare ancora meglio, sono ancora più convinto di quella dichiarazione che feci nel Roland Garros di quell’anno in cui perse con Djokovic. La cosa più importante è che Matteo abbia voglia di migliorare e superarsi, quindi questo è il primo dato che secondo me diventa fondamentale perché poi giustamente uno può anche fare finale a Wimbledon, semifinale allo US Open, semifinale a Melbourne e poi però magari calare come stimolo per magari mille motivazioni, ma da parte di Matteo questa cosa non c’è assolutamente, quindi c’è voglia di continuare a superarsi e questo vuol dire provare anche a vincere uno Slam, lui ha più probabilità di vincere a Wimbledon, sarebbe un’impresa grandiosa vincere in un altro Slam, ma è un qualcosa che non è assolutamente così impensabile, soprattutto nel futuro dove magari ci possono stare dei nuovi volti che possono uscire alla ribalta di una vittoria di uno Slam