Pagamento pensioni cedolino gennaio 2023, l’Inps rivaluterà solo gli assegni che arrivano a 2.101,52 euro, ovvero solo gli importi che ad oggi arrivano a quattro volte il trattamento minimo. È quanto chiarisce l’Inps con il messaggio pubblicato nella giornata di ieri nel quale si fa riferimento agli aumenti delle pensioni del 7,3% e alla decorrenza a partire dalla quale l’Istituto previdenziale pagherà la rivalutazione. Tutte le pensioni di importo superiore dovranno attendere gli aumenti solo dopo l’approvazione definitiva della legge di Bilancio, ad oggi ancora all’esame del Parlamento. Proprio la Manovra stabilisce in maniera certa che le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo saranno sicure dell’adeguamento degli assegni al 100% del tasso di inflazione osservato nel 2022.
Pagamento pensioni cedolino gennaio 2023, in che giorno l’accredito e quali aumenti
Stando alle indicazioni dell’Inps, nel cedolino di pensione di gennaio 2023, gli aumenti del 7,3% spetteranno solo agli importi non eccedenti i 2.101,52 euro. Lo si legge nella circolare dell’Inps numero 135 del 22 dicembre 2022, nella quale è presente anche il calendario dei pagamenti del 2023 con il primo fissato al prossimo 3 gennaio. L’Inps spiega perché gli aumenti spetteranno solo alle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo: “Al fine di evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite – si legge nella circolare – la rivalutazione è stata attribuita in misura pari al 100% a tutti i beneficiari il cui importo cumulato di pensione sia compreso nel limite di quattro volte il trattamento minimo in pagamento nell’anno 2022 (pari a 2.101,52 euro). Per i pensionati il cui trattamento pensionistico cumulato è superiore al predetto limite, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima rata utile al momento di approvazione della norma indicata”. Inoltre, differentemente dagli altri anni, nel cedolino di gennaio i pensionati non percepiranno la differenza tra l’indice di inflazione definitiva del 2022 riferita all’anno 2021 (pari all’1,9%) rispetto al valore provvisorio (1,7%). L’arretrato dello 0,2% è stato infatti già pagato con il cedolino di pensione di novembre 2022, come stabilito dal decreto legge numero 115 dell’anno in corso.
Pensioni, ecco tutti gli aumenti 2023 per minime, vitalizi, assegno sociale, invalidi e ciechi
Per effetto della rivalutazione del 7,3% del tasso di inflazione del 2022 sono stati aggiornati anche gli importi delle altre pensioni. Diventa ufficiale pertanto l’aumento del trattamento minimo di pensione che sarà di 563,74 (7.328,62 euro all’anno) euro nel 2023, rispetto ai 525,38 del 2022. È importante considerare che l’importo della pensione minima potrà essere ancora aumentato dopo l’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2023 come misura in via temporanea; aumenta il vitalizio mensile che passa dai 299,49 euro del 2022 ai 321,36 euro del 2023; l’assegno sociale dei 67 anni sale da 469,03 euro a 503,27 euro al mese (da 6.097,39 a 6.542,51 euro all’anno). Per quest’ultima prestazione si modifica anche il tetto di reddito che, per il soggetto singolo, è pari a 6.542,51 euro (13.085,02 euro il limite dei coniugi). Infine la rivalutazione aumenta anche le pensioni degli invalidi e sordomuti (313,91 euro mensili), dei ciechi parziali (217,64 euro) e dei ciechi assoluti (339,48 euro).