NOTA SOCIETÀ JUVENTUS – Dopo la notizia della riapertura del caso delle plusvalenze da parte della FIGC, la Juventus Football Club, ha espressamente annunciato, attraverso il proprio sito, di aver ricevuto la comunicazione da parte della Procura Federale.
A essere sotto inchiesta non solo i bianconeri, ma anche altri 8 club di calcio italiani: Juventus, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara. La riapertura dei fatti è stata chiesta sulla base dell’articolo 63 del Codice di Giustizia Sportiva: “Solo in presenza di atti nuovi e ritenuti decisivi per la revisione della decisione definitiva pronunciata dalla Corte di Appello Federale“, il Procuratore Federale avrebbe potuto decidere di impugnare la sentenza, cosa che appunto è avvenuta oggi.
Nota società della Juventus, ecco il comunicato
“Torino, 22 dicembre 2022 – Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica di aver ricevuto questa sera, unitamente ad altre 8 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali all’epoca dei fatti, dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. una “impugnazione per revocazione parziale, ex art. 63, del C.G.S., della decisione della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022, divenuta definitiva“.
Con la decisione impugnata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze.
La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta.“.
Plusvalenze FIGC Juventus, ecco cosa è successo
Nella giornata di oggi, la Procura della Federcalcio si è impegnata a rimettere in discussione l’assoluzione della Juventus e ha riaperto il processo. Gli inquirenti federali hanno chiesto la revocazione della sentenza data dalla Corte di Appello, dopo aver letto le carte dei PM di Torino. La FIGC aveva assolto la Juventus e altre dieci società. Dopo aver rinvenuto nella lettura dei documenti forniti dalla Procura di Torino però, la Procura guidata da Giuseppe Chiné ha trovato nuovi elementi in grado di riaprire il caso. Nelle precedenti ore, l’ANSA ha fatto presente che gli addetti ai lavori stavano notificando alle parti interessati la richiesta di revocazione per la sentenza definitiva emessa. Ed ecco la nota al Club della Juventus. La riapertura dell’indagine riguarda sì La Vecchia Signora, ma anche altre squadre. L’inchiesta potrebbe dunque allargarsi ulteriormente. La Procura Federale ha aperto un nuovo fascicolo nei confronti della Juventus e delle altre che non comparivano nella prima indagine sportiva, ma che hanno effettuato operazioni con i bianconeri finite all’interno dell’inchiesta Prisma.
In particolare, per il filone delle plusvalenze, i magistrati accusano la Juventus di aver sovrastimato le plusvalenze per un totale di 155 milioni di euro tra le stagioni 2018-2019 e il 2020-2021. Secondo quanto riportato, i guadagni non coinciderebbero con il reale valore dei calciatori acquistati, messi in bilancio per ammortizzare le perdite. Dopo l’assoluzione dello scorso aprile infatti, di tutte le altre squadre, oltre alla Juventus, gli inquirenti hanno chiesto di rivedere il caso, dopo aver visionato quanto raccolto dalla Procura della Repubblica di Torino.
I PM torinesi hanno chiesto il rinvio a giudizio dell’ex Presidente bianconero Andrea Agnelli e di altri dirigenti per false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e fatturazioni fittizie, soffermandosi sugli scambi di giocatori senza passaggio di denaro e sulle manovre degli stipendi.