Covid, ricoveri in calo per la prima volta da un mese. Lo confermano i dati della Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere inserito nell’ultimo report sui cosiddetti ospedali sentinella: nell’ultima settimana si registra una flessione del 9,8% degli accessi nei reparti ordinari. Tendenza differente, invece, per le terapie intensive, che vedono un lieve incremento dei pazienti del 13%.

Covid, ricoveri in calo ma aumentano le intensive

Nell’ultima settimana monitorata si nota un aumento dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive, ma dalla federazione delle aziende ospedaliere sottolineano: si tratta in prevalenza di persone che non si trovano in rianimazione a causa dei sintomi severi della malattia, ma perché affette anche da altre patologie. Solo il 38% del totale preso in esame presenta infatti problemi polmonari acuti. Si tratta di un andamento quasi costante nelle ultime settimane, tanto che ha consentito agli ospedali di trattare questi pazienti in “bolle”, o stanze di isolamento dedicate, nel 70% dei casi.

Fiaso: “Oltre 80% ricoverati per Covid non ha il richiamo”

Il rapporto Fiaso mette in luce significative differenze tra pazienti immunizzati e coloro che non lo sono: “L’età media dei ricoverati che non hanno ricevuto la prevista dose di richiamo negli ultimi 180 giorni, è di 61 anni, rispetto ai 73 anni dei soggetti vaccinati”. Dati alla mano, nella prima categoria rientrerebbero l’80% dei casi. Il presidente della Federazione Giovanni Migliore commenta: “La buona notizia è che nonostante le temperature più basse non c’è stata un’accelerazione dei ricoveri, ma in vista del Natale occorre non abbassare la guardia”.

Non solo Covid, l’influenza non arretra

La curva dei contagi influenzali ha smesso di crescere in modo esponenziale, ma l’incidenza sulla popolazione resta molto alta, si sono registrati oltre 917mila nuovi casi a settimana. Sono infatti 4,5 milioni i contagiati dall’australiana (così viene chiamata la variante più diffusa nell’autunno 2022) dall’inizio della stagione. “Ci troviamo in questo momento negli ospedali ad affrontare anche il problema influenza che ha avuto un’accelerazione importante nelle ultime settimane” spiega Migliore che aggiunge: “Per monitorare il livello di stress delle strutture dobbiamo uscire dal paradigma ‘solo Covid’ e guardare più globalmente al fenomeno virus respiratori”.