Iran: un’intera popolazione continua a tremare. Il regime dell’orrore non risparmia nessuno. La morte della quattordicenne Masooumeh, per aver tolto il velo a scuola, fa riflettere. Scuola e donne è il binomio che il regime teme. “Molte donne hanno tolto il velo e lo hanno fatto nelle scuole, è il loro modo di portare avanti una vera e propria rivoluzione contro il regime – ha affermato Tiziana Ciavardini, antropologa, ad Open Day, su Radio Cusano Campus – non è una battaglia persa, le donne e gli uomini continueranno a combattere insieme. Sono tutti martiri. Ieri è stata la notte di Yalda, una cerimonia celebrata per l’inizio del solstizio d’inverno. Noi dobbiamo essergli accanto. Sono persone che potrebbero essere le nostre figlie, le nostre sorelle. Il regime iraniano è punitivo soprattutto nei confronti delle donne.”
Iran: la scuola luogo di riscatto e libertà
“Sono stati chiesti i video delle donne che si sono tolte il velo. La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro, ma non è così. Potrebbero essere le case, ma neppure. Dopo aver realizzato dei video questi vengono recuperati e controllati. Tra paura e rabbia, la rivoluzione va avanti. La gente chiede libertà, una libertà che non si è mai vista – ha sottolineato l’antropologa Ciavardini – la conoscenza, la scuola, è la chiave per la libertà. E’ difficile per le donne avere libertà, si sentono soggiogate dal regime. Per questo dobbiamo parlare con loro e non lasciarle sole.”
Donne, università e Afghanistan
Non meno edificante è l’esclusione delle donne dalle università dell’Afghanistan. In un momento storico in cui il ruolo e il valore delle donne sono significativi all’interno della scuola assistiamo all’estromissione dal sistema da parte dei talebani. Ieri mattina le donne sono scese in strada, per questo, con lo slogan “o tutte o nessuna”. La popolazione femminile, anche lì, è esasperata ed è scesa in piazza per rivendicare il più antico dei diritti.