Caso Traorè, le scuse post-scherzo. Dopo la denuncia pubblica sui suoi canali social, in merito al ‘regalo-scherzo’ ricevuto al Secret Santa organizzato dalla squadra, il giocatore di rugby Chérif Traoré ha ricevuto dai suoi compagni le scuse formali.

Caso Traorè, le scuse della società e del compagno

Che una banana marcia potesse essere considerata regalo di Natale è assurdo e che il gesto potesse passare inosservato anche. Il pilone italiano, originario della Guinea Conakry, convocato 16 volte in nazionale, ha così denunciato quanto accaduto ieri nello scambio dei regali di Natale perché oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che gli ha fatto più male è stata vedere la maggior parte dei suoi compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale.

“Sono abituato o meglio, mi sono dovuto abituare, a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso però. Fortunatamente, alcuni compagni, soprattutto stranieri, hanno cercato di supportarmi. Fuori dall’Italia un gesto come questo è condannato gravemente anche all’interno di piccole realtà”.

Sono bastate poche ore e migliaia di messaggi di solidarietà da parte del popolo del web per far piovere a cascata le scuse da parte della società e dei compagni di squadra

La società ha infatti rilasciato una nota, dal messaggio chiaro e preciso:

“In riferimento al post comparso questa mattina sui profili social del giocatore biancoverde Cherif Traore, il Benetton Rugby tiene a ribadire di aver sempre condannato con la massima fermezza ogni espressione di razzismo e/o forma di discriminazione. Non fanno parte della nostra cultura e non rappresentano la nostra identità ed i nostri valori. Lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti, non solo con le parole, e continueremo a sostenerlo con forza. Comportamenti simili non hanno nulla che vedere con lo sport e davanti ad episodi del genere Benetton Rugby sarà sempre dalla parte del rispetto delle persone, della loro cultura, della loro etnia, della loro fede e della loro dignità”.

La decisione di Traorè: “A fine stagione, me ne vado”

Anche le scuse del compagno che gli ha regalato la banana non tardano ad arrivare, ma dalle parole di Traorè si percepisce che non sono bastate:

Mi ha chiesto scusa, ho dovuto accettare perché siamo una squadra e dobbiamo giocare. Ma basta, ho deciso: a fine stagione me ne vado. È già successo altre volte. Ho sempre sofferto. La mia famiglia mi ha sempre chiesto di passarci sopra. Ma adesso non riesco più. In Italia ci sono ancora delle persone che non capiscono che siamo tutti uguali. Quando ho ricevuto la banana, ho guardato i ragazzi dell’Accademia. Mi sono domandato cosa avrebbero pensato di me. Non potevo stare zitto”

ha detto Traorè in un’intervista esclusiva.