Rdc Durigon, laureato può essere cameriere. Una frase buttata lì, ma che sta facendo discutere parecchio. Una dichiarazione figlia di quello che sta succedendo in parlmento per le varie modifiche che verranno adottate sul futuro del reddito di cittadinanza.
E il leghista Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali non si fa né problemi, né scrupoli nel parlare chiaro e dire tranquillamente quello che pensa su come si dovrà intervenire e soprattutto sulle opportunità che avranno le persone che troveranno il lavoro.
“Le cose sulle quali stiamo decidendo? L’offerta congrua che abbiamo in mente prevede che qualsiasi persona, anche laureata, se gli offrono un posto per andare a fare anche il cameriere, casomai vicino casa, è giusto che la accetti, perché se uno prende dei soldi pubblici non credo che possa essere schizzinoso sull’offerta di lavoro“, afferma Durigon.
“Il criterio della territorialità resta, – aggiunge. – Il governo punta a ‘portare a casa’ nella seconda metà di gennaio un decreto che toccherà il reddito di cittadinanza”.
Rdc Durigon laureato cameriere. Criterio di territorialità
Il leghi sta non si ferma e va avanti nella sua dichiarazione e cerca di spiegare cosa ha in mente.
“Se l’offerta è comunque sia nei limiti temporali – spiega il sottosegretario -, che vicino casa, il percettore dovrà accettare qualsiasi tipologia di offerta di lavoro, questo sarà sicuramente un tema che entrerà sicuramente nel nostro decreto. Dopodiché tante cose entreranno, dalla formazione al matching per poter dare ai percettori delle risposte ed una funzionalità diversa”.
Per Durigon non ci sono dubbi e avanza, andando nel concreto: “Il criterio della territorialità resta anche perché una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli, tranquillizzerei Conte“.
Il sottosegretario al Lavoro e politiche sociali aggiunge a Radio Mattino su Radio 24: “L’offerta congrua che abbiamo in mente prevede che qualsiasi persona, anche laureata, se gli offrono un posto per andare a fare anche il cameriere casomai vicino casa è giusto che la accetti, perché se uno prende dei soldi pubblici non credo che possa essere schizzinoso sull’offerta di lavoro“.
Opzione donna e Smart working
Superata la questione del reddito di cittadinanza, il sottosegretario al Lavoro e alle politiche socialei Durigon, accenna anche ad altre questioni legate al lavoro, ovvero all’opzione donna e allo smart working.
“La pandemia aveva segnato nel lavoro agile quasi forzato come un elemento fondamentale – ha detto Durigon -, oggi bisogna tornare alla contrattazione collettiva dove si possono determinare i livelli standard tra azienda e lavoratori. Credo che sia giusto che si entri in un meccanismo di vita fuori emergenza, quindi questo lo lasciamo gestire alla contrattazione collettiva”.
Sulla Manovra purtroppo non ci sono più margini per Opzione Donna, speravo di riuscire a gestire questa fase ma le varie coperture della Ragioneria ci ha bloccato dal dare questa risposta. Abbiamo ancora qualcos’altro per poter cambiare nel decreto Milleproroghe, stiamo lavorando“.
“La nostra volontà – annuncia – è dare risposte se troviamo le coperture. È solo una questione di trovare le coperture per rinnovare Opzione Donna, il problema è pluriennale, servono 80 milioni nel 2023 poi aumenta a 250 milioni nel 2024“