Straordinaria scoperta archeologica in Turchia, dove un team internazionale di archeologi guidato dall’Università di Pisa ha infatti riportato alla luce nel sito di Usakli Höyük una misteriosa costruzione a forma di cerchio, databile al II millennio a.C., in epoca ittita: potrebbe trattarsi dell’ antica città sacra di Zippalanda, centro di culto di un potente dio della Tempesta, sede di un santuario e di una residenza reale, menzionata in diverse feste cui prendeva parte il re.
Il professor Anacleto D’Agostino dell’Università di Pisa, che dirige gli scavi, spiega: “L’interpretazione di questa struttura circolare è molto difficile al momento e sarà necessario un’estensione dei lavori che permetta di farsi un’idea di cosa ci sia attorno ad essa. La sua collocazione a nord di quello che, probabilmente, è il principale tempio della città, non lontano dal fiume che scorre vicino alla base degli spalti ci fa però propendere per una interpretazione in chiave rituale di questo ritrovamento, la cui importanza è data anche dal fatto che non ne sono documentati di simili in altri siti contemporanei. Se così fosse – conclude D’Agostino – assieme agli altri reperti scoperti negli corso degli anni, la struttura contribuirebbe a rafforzare l’identificazione di Uşaklı con l’importante città ittita di Zippalanda, centro di culto di un potente Dio della Tempesta, sede di un santuario e di una residenza reale e menzionata in diverse feste cui prendeva parte il re”.
La scoperta archeologica in Turchia dopo 15 anni di scavi
La straordinaria scoperta archeologica in Turchia è stata fatta nell’ambito del progetto della missione archeologica italo-turca in Anatolia Centrale (Uşaklı Höyük Archaeological Project), iniziato nel 2008, l’unico a direzione italiana che opera su un insediamento ittita nell’area che fu centro del regno prima e poi dell’impero.
Le indagini e gli scavi, che vanno quindi avanti da quindici anni, hanno fatto riemergere i resti di edifici monumentali e frammenti di tavolette con iscrizioni in cuneiforme, contribuendo alla ricostruzione di un periodo di primaria importanza per il Vicino Oriente e il bacino orientale del Mediterraneo, ovvero quello in cui gli Ittiti, popolazione che parlava una lingua appartenente alla famiglia delle lingue indoeuropee, fecero la loro comparsa tra i protagonisti della grande storia, costituendo il potente regno di Hatti.
Architetture e materiali, quelli ritrovati durante gli scavi, la cui consistenza e qualità, oltre a rendere sempre più solida l’identificazione tra Uşaklı Höyük e la città santa di Zippalanda, mostrano anche come questo sito sia stato occupato in maniera estesa a partire dalla fine del Bronzo Antico fino all’epoca romano-bizantina, con sporadiche tracce più recenti che arrivano sino al periodo ottomano.