Il pericolo più grande, per gli uomini di Chiesa che lavorano in Curia, è quello del “demonio educato, che non viene facendo rumore, ma portando fiori”. Queste sono le parole di Papa Francesco nel consueto scambio di auguri con la Curia Romana. Poi quasi si giustifica:

A volte dico cose che possono suonare dure e forti, ma non perché non creda nel valore della dolcezza e della tenerezza, ma perché è bene riservare le carezze agli affatica e agli oppressi e trovare il coraggio di affliggere i consolati.

Una riflessione sulla conversione

Durante il suo discorso, il Santo Padre ha voluto fare fare una riflessione su concetto di “Conversione”. Esso significa “imparare sempre di più a prendere sul serio il messaggio del Vangelo e tentare di metterlo in pratica nella nostra vita”. Una grande occasione di conversione, continua Papa Francesco, è stata il Concilio Vaticano II, e questa conversione è definita nel “tentativo di comprendere meglio il Vangelo, di renderlo attuale, vivo e operante in questo momento storico”.

Per Papa Francesco, il percorso di conversione è già in atto, e parte di questo processo è l’attuale riflessione sulla sinodalità della Chiesa.

Il rischio opposto, invece, è quello del fissismo, ovvero “la convinzione nascosta di non avere bisogno di nessuna comprensione ulteriore del Vangelo”, volendo “cristallizzare il messaggio di Gesù in un’unica forma valida sempre”.

Papa Francesco alla Cura: “Non approfittate della vostra posizione”

Il Pontefice ha poi richiamato tutti alle proprie responsabilità e al proprio ruolo:

Ciascuno non approfitti della propria posizione e del proprio ruolo per mortificare l’altro. La misericordia è accettare che l’altro possa avere anche i suoi limiti. Anche in questo caso è giusto ammettere che persone e istituzioni, proprio perché sono umane, sono anche limitate. Una Chiesa pura per i puri è solo la riproposizione dell’eresia catara.