La Guardia di Finanza di Torino, con il coordinamento dei pm Valentina Bossi e Alessandro Gallo della procura di Ivrea, ha aperto un’inchiesta sull’Asl To4 con, al momento, 25 indagati tra dirigenti, funzionari e imprenditori per alcuni appalti risultati essere pilotati.
L’indagine si dirama in vari filoni che si intrecciano, sotto i riflettori soprattutto concorsi e appalti a service per la fornitura di attrezzature e personale specializzato, ma anche appalti per lavori di pulizia, giri di favori e forse anche convenzioni con le cliniche di riposo del territorio.
Gli inquirenti sospettano si tratti di bandi truccati, che tuttavia non riguarderebbero appalti relativi a forniture o prestazioni professionali legate al Covid.
Nei giorni scorsi sono stati perquisiti gli uffici dell’azienda sanitaria e gli uomini della Guardia di Finanza di Torino sono stati nella sede dell’Asl di via Po a Chivasso e anche nei laboratori analisi dell’ospedale di Ciriè. La ricerca sarebbe poi proseguita anche negli uffici della Regione per l’acquisizione di documenti ritenuti utili all’indagine.
Gli investigatori sono andati anche a bussare a casa di alcuni sospettati sequestrando documenti, computer e cellulari. Persino le auto dei sospettati sono state controllate centimetro per centimetro.
Asl To4 appalti pilotati: l’attività d’indagine
Al momento sarebbero circa una ventina le persone iscritte nel registro degli indagati. I reati contestati dalla Procura eporediese sono turbativa d’asta, corruzione e rivelazioni di atti d’ufficio. La fase è delicata e non permette di definire con chiarezza quale sia il nucleo dell’inchiesta e quanto sia estesa, filtra infatti pochissimo dalla procura di Ivrea che, per ora, mantiene il massimo riserbo anche perchè l’indagine è ancora in corso e diversi elementi devono ancora essere chiariti.
I sospetti degli inquirenti sarebbero comunque stati acuiti da un cerchio progressivo di intercettazioni, partite probabilmente da altre indagini, che avrebbero portato ad ampliare il raggio dei controlli.
Nell’ultimo anno e mezzo l’attività dell’azienda è stata importante. Sono stati diciannove i primari nominati dall’Asl: radiologia a Ivrea, gastroenterologia, pronto soccorso per citarne solo alcuni, e negli ultimi sei mesi una raffica di nomine ha riguardato il coordinamento infermieristico e tecnico dell’azienda, caposale e tecnici.
Ancora tutti da definire i contorni della vicenda che riguarda in particolare il 2021 e il 2022, anche se il periodo sotto esame potrebbe andare indietro fino al 2019. In ogni caso l’attenzione degli inquirenti si concentrerebbe su appalti recenti che riguardano gli ultimi mesi di attività dell’Asl.
Le parole di Stefano Scarpetta
All’indomani delle perquisizioni, il direttore generale dell’AslTo4 Stefano Scarpetta ha diramato un breve comunicato in un’ottica di trasparenza e fiducia nei confronti della magistratura.
“La scorsa settimana, la Guardia di finanza è stata negli uffici di via Po per acquisire documentazione. L’azienda si è messa completamente a disposizione”.
“Questa Asl me la sento dipinta addosso” , aveva affermato lo stesso Stefano Scarpetta nel giorno della sua nomina. Era arrivato alla guida dell’Asl nel Maggio 2021, sostituendo Luigi Vercellino che ha poi preso la direzione dell’Asl di Alessandria.
In quella data l’assessorato alla Sanità aveva nominato altri nove direttori decidendo alcuni spostamenti da un’azienda all’altra. Un mese dopo, Scarpetta ha scelto i due nomi che l’avrebbero affiancato nella direzione dell’Asl: il direttore amministrativo Stefano Loss Robin, e, alla direzione sanitaria, Gloria Chiozza.
L’ultima inchiesta che ha colpito la sanità piemontese aveva già toccato l’Asl del Canavese e aveva coinvolto Flavio Boraso, ex direttore generale dell’Asl To4 (in precedenza alla guida dell’Asl To3) e attuale direttore generale dell’Asl di Asti, indagato con le accuse di turbativa d’asta, corruzione e falso dalla procura di Torino.
Boraso è stato accusato di avere influenzato illecitamente il concorso per fare diventare primario di radiologia dell’Asl To4 Francesca Bisanti, anche lei indagata assieme al direttore sanitario dell’Asl, Mario Traina.