A meno di 24 ore dal primo confronto diretto tra i tre candidati alle primarie dem – Stefano Bonaccini, Paola De Micheli ed Elly Schlein -, riparte la polemica sui tempi del congresso e sull’identità del partito. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, passato nel campo di Bonaccini, chiede di anticipare le primarie al 22 gennaio: “Abbiamo bisogno di ripartire subito per fermare la discesa”. A ribattere è Francesco Boccia, coordinatore della mozione di Schlein, che a sua volta chiede rispetto per gli iscritti sostenendo che svolgere la consultazione un mese prima significherebbe far saltare la fase interna. Ricci non è l’unico che, a fronte di sondaggi non esaltanti per i dem, vorrebbe anticipare le primarie: “Perdiamo un punto percentuale a settimana. Cosa altro serve per stringere i tempi del congresso? Ma davvero vogliamo farci così male?”, twitta Alessia Rotta.

L’ex ministra De Micheli, che pure condivide l’idea, chiede eventualmente di sottoporre all’assemblea nazionale una modifica statutaria per andare ad un congresso urgente, direttamente con le primarie aperte e voto ponderato (che vale due per gli iscritti e uno per gli elettori). “Non vogliono che Schlein vada avanti nella sua campagna elettorale perché la temono”, mormorano indispettiti i supporter della deputata. E qualcuno insinua il dubbio che, di contro, alla fine le primarie dovranno slittare di una o due settimane in avanti perché troppo vicine alle regionali. Per ora, la data resta fissata al 19 febbraio.