Dire ‘siamo al governo da poco’ è vero ma hanno fatto una campagna elettorale, si erano messi d’accordo su un programma e qualche idea in questi anni l’avranno anche avuta. La legge di Bilancio è specchio delle priorità della coalizione e questa maggioranza sta dimostrando di non avere le idee chiare sulle priorità. Alla fine è una legge di Bilancio che si rivela essere una lunga lista di marchette”, così Giulia Pastorella, deputata di Azione, intervenuta al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.

Manovra giovedì in Aula alla Camera, venerdì il voto di fiducia

La legge di Bilancio approderà domani mattina alle 8 nell’Aula della Camera per la discussione generale. Già preannunciata da parte del governo l’apposizione della fiducia.

“Questa manovra di bilancio – dice la vicepresidente di Azione – al netto di tutte le variazioni inserite all’ultimo minuto, è fatta da una parte solida ereditata dal governo Draghi su energia e bollette e una parte che riflette le diverse priorità elettorali delle forze di maggioranza. È una legge di Bilancio schizofrenica in cui c’è una parte seria, coerente e sistemica che guarda alle imprese e ai cittadini che devono pagare le bollette, e poi c’è la parte in cui si danno le mazzette alle varie associazioni dei vari territori ma manca una visione”.

Dopo pos e contanti, è stata l’ipotesi dell’inserimento di una norma sullo scudo fiscale a infiammare le opposizioni in sede di discussione della manovra in commissione Bilancio.

“Lo scudo fiscale – continua Pastorella – credo che in realtà sia stato fermato dall’osservazione della Commissione europea come ha fermato anche la questione del pos e in parte del tetto al contante. Non so quanto effettivamente sia merito delle opposizioni perché non hanno fatto ostruzionismo. Certo è che quello che non è entrato nella manovra sicuramente sarà ripresentato la prima possibile in altre forme. Noi cercheremo di fermare in ogni sedo questo scempio.

Sull’idea di fare un’opposizione contatta, dove c’è compattezza e unione di intenti come nell’opposizione allo scudo fiscale benissimo, ma su tante cose non siamo d’accordo con gli altri. Quindi aspettarsi un’opposizione compatta contro il governo su tutto credo sia non solo irrealistico ma proprio non negli interessi degli italiani. Noi continueremo nel nostro atteggiamento di opposizione costruttiva. Se ci sarà da incornare di nuovo Giorgia Meloni lo faremo, continueremo a dare le nostre idee benché lei dica di non averle ricevute. Ma comunque continueremo su questa strada”.

Regionali Lombardia, Majorino incassa l’ok di Conte, ma +Europa se ne va. Pastorella: “Nostre porte sono aperte”

L’intesa raggiunta tra Pd e M5S su Pierfrancesco Majorino come candidato alle regionali in Lombardia, ha portato alla rottura con +Europa, alleato dei dem.

“Io vengo da +Europa e quindi ho sempre pensato che la casa più naturale di +Europa sia con noi nel Terzo Polo non sia certo con il Pd, con l’Alleanza Verdi Sinistra e tanto meno con il Movimento Cinque Stelle. Noi lo abbiamo detto più volte, in sede di politiche e regionali. Abbiamo discusso con le controparti di +Europa per metterli in guardia dalla perenne tentazione del Pd di guardare più verso i Cinquestelle che verso una parte più moderata e riformista. Il Pd lombardo si è spaccato su questo. Io credo che +Europa faccia bene a staccarsi da questa scelta che credo sia assolutamente perdente in Lombardia per il poco consenso, aldilà delle idee, che i Cinquestelle oramai hanno in questa regione. Non capiscono perché si portano dietro un pezzo di populismo senza guadagnare necessariamente una grossa fetta di consensi. Le nostre sono assolutamente aperte per +Europa, continueremo sicuramente le interlocuzioni e spero che avremo buone notizie a breve” aggiunge Pastorella.