Bonus cultura 2023 come cambia la 18App: il buono potrebbe essere legato all’Isee ma anche al merito, raddoppiando il premio da 500 a 1.000 euro se si prende un voto alto alla maturità. È questa l’ultima novità legata al bonus cultura che, nonostante la perdita di dote finanziaria nella legge finanziaria, potrebbe essere incanalato non solo alla condizione familiare ma anche al merito scolastico. Intanto, nella Manovra finanziaria del prossimo anno le risorse che il governo metterà sulla misura scenderanno da 230 milioni a 190 milioni, motivo che ha scatenato polemiche sulla misura, in particolare di Matteo Renzi di Italia Viva che aveva introdotto il bonus durante il suo governo nel 2017.
Bonus cultura 2023, come cambia la 18App e reazioni politiche
Secondo quanto finora trapelato dal disegno di legge di Bilancio 2023, il bonus cultura sarà destinato solo ai 18enni che vivano in famiglia con un Isee non superiore ai 35.000 euro all’anno. Ma il governo starebbe ragionando su un meccanismo che aggiunga altri 500 euro agli studenti che all’esame di maturità raggiungano la votazione finale di 100 centesimi. Si tratterebbe, dunque, di un doppio incentivo per gli studenti con Isee fino a 35.000 euro: i primi 500 euro per la condizione reddituale, i secondi 500 euro per meriti scolastici. Rimane da discutere se il versamento dei 1.000 euro avverrà in un’unica soluzione, con una sola carta 18App, o se con due carte. Proprio sul funzionamento del bonus cultura, il governo starebbe studiando anche dei meccanismi antifrode per ridurre gli abusi. Ma sui cambiamenti del bonus cultura, Matteo Renzi ha contestato duramente l’operato del governo di Giorgia Meloni. “Ciò che sta accadendo in queste ore è tecnicamente uno dei più grandi scandali ai quali ho assistito da quando sono in Parlamento”, ha detto il senatore di Italia Viva rifacendosi anche all’altro intervento del governo, il “Salva calcio“. “230 milioni di euro che erano per gli studenti vengono azzerati e mettono 890 milioni per i presidenti di Serie A”, ha detto ancora Matteo Renzi.
Governo Meloni contestato per i cambiamenti del bonus 18App
I cambiamenti del Bonus cultura per il 2023 preoccupano anche gli editori. Dai dati, la 18App ha permesso a 183mila giovani di avvicinarsi alla lettura, secondo i dati forniti dall’Istat. La riduzione dalla platea dei 500 euro gli studenti il cui indice Isee superi i 35.000 euro escluderebbe una parte importante dei ragazzi ma, secondo Riccardo Franco Lei, presidente dell’Associazione Italiana Libri (Aie), “le complicatissime procedure per accedere al provvedimento potrebbero scoraggiare anche tutti gli altri” In una lettera indirizzata propria a Giorgia Meloni, il presidente Aie sottolineava qualche giorno fa come “nell’ultimo anno del quale si hanno dati precisi, il 2021, su 220 milioni stanziati 415mila ragazzi ne hanno usufruito per un totale di 192 milioni di spese culturali, d cui poco meno del 70% sui libri. Mai come prima i ragazzi sono entrati nelle librerie e hanno letto un libro”. Irene Manzi, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Cultura, ha scritto su Facebook: “Il governo si appresta a stravolgere 18App che ha favorito i consumi culturali tra i giovani e sostenuto l’industria culturale del Paese. Una scelta sbagliata”.