Alberto Asor Rosa età. È morto Alberto Asor Rosa, storico della letteratura e saggista italiano: era nato a Roma nel 1933.

Alberto Asor Rosa età, cause morte, figlie

Asor Rosa aveva 89 anni. E’ deceduto a causa di un arresto cardiaco.

“Doveva uscire dalla clinica questo venerdì. Sembrava stesse meglio ma ha avuto un improvviso arresto cardiaco. Negli ultimi due anni mio padre ha avuto una salute traballante dovuta a problemi cardiaci e polmonari” spiega all’ANSA Angela Asor Rosa, una delle due figlie, con la sorella Laura.

Biografia

Allievo di Natalino Sapegno, Asor si era laureato discutendo con Sapegno e Ungaretti una tesi su Vasco Pratolini, tesi che era poi diventata un libro. Con Scrittori e popolo, poi molte volte ripubblicato, analizzava il mutamento antropologico degli ultimi decenni, il passaggio dal popolo alla massa, e il rapporto della sinistra intellettuale con il proletariato.

Nel 1972 ottenne la cattedra alla Sapienza. Nel 1979 provò l’esperienza politica e fu eletto deputato nelle fila del Partito comunista. Ma tornò presto all’insegnamento fino al 2003 e riprese anche dopo il pensionamento per alcuni semestri. Negli anni, Asor Rosa, dopo aver scritto e aggiornato il suo prezioso manuale di Storia della letteratura italiana, decise di avventurarsi nel sentiero più intimo del romanzo pubblicando L’alba di un mondo nuovo (2002), Storie di animali e altri viventi ( 2005) e Assunta e Alessandro (2010).  

L’esordio di Asor Rosa come studioso avvenne con ”Scrittori e popolo” del ’65. Stesso taglio ideologico ebbe il suo successivo studio su ”Thomas Mann o dell’ambiguita’ borghese” del ’71, anche se con un maggiore impegno storicistico. Negli anni 70 ha successo, ma fa discutere per le scelte e il taglio, una sua ”Storia della letteratura italiana” per le scuole superiori. Saggi e articoli sono raccolti in ”Intellettuali e classe operaia”, ”Le due società”, ”L’ultimo paradosso”.

Asor Rosa, soprannominato dagli studenti La Sora Rosa o anche professor Palindromo è stato senza dubbio un protagonista del discorso culturale e politico dell’ultimo mezzo secolo. Spesso è stato additato come uomo  “troppo di parte” e certamente la sua era una formazione marxista, mai però fu accusato di non essere uno studioso di grande valore.