Paese che vai bellezza che trovi. Viggiano, è uno di questi. Poco più di tremila abitanti nel cuore della Basilicata, noto come luogo di estrazione di petrolio e per la presenza del più grande giacimento petrolifero sulla terra ferma d’Europa, oltre che per il santuario della Madonna Nera. Ed è qui che un anno fa è stato inaugurato un piccolo teatro su due piani con novanta posti a sedere. L’ex chiesa della Buona Morte o chiesa del Morticello, come viene chiamata, risale alla seconda metà dell’XVIII secolo ed ora è diventata una bomboniera impreziosita dalla scoperta di affreschi sconosciuti. In particolare il lavoro sulla cupola ha dato luce a un affresco con la rappresentazione del Giudizio Universale.
Viggiano. Un teatro bomboniera per rafforzare l’identità culturale della cittadina dell’arpa
Viggiano vuole rafforzare così la sua identità culturale che viene da lontano per la sua tradizione legata alla musica popolare e, in particolare, alla costruzione di arpe. Molti viggianesi imparavano a suonare lo strumento sin da bambini e partivano in giro per il mondo in cerca di un riscatto sociale. Da questo girovagare è nato un detto popolare, “con l’aria al collo son viggianese, tutto il mondo è il mio Paese”.
La passione per la musica è testimoniata dalla presenza, un po’ nascosta, nel giardino lungo la via principale, di un busto di Giuseppe Verdi realizzato all’inizio del Novecento da Ettore Ferrari, l’artista che ha realizzato la statua di Giordano Bruno in Campo dei Fiori a Roma e gran maestro del Grande Oriente d’Italia. Il nome dello scultore è stato cancellato dal tempo. Eppure anche questa opera potrebbe arricchire l’identità culturale di Viggiano.
Stefano Bisi