Raccolta differenziata comuni virtuosi. I dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) lo confermano: in Italia cresce quasi ovunque la raccolta differenziata. La media nazionale quest’anno ha infatti raggiunto il 64% di rifiuti separati. E’ quanto emerge dal dossier annuale diffuso dall’Ispra “Rapporto rifiuti urbani 2022”, un tema attuale e spesso trattato in tv, come nel programma “50 Sfumature di Green”, l’approfondimento di Cusano Italia Tv su sviluppo sostenibile, energie alternative e recupero.
Raccolta differenziata ecco i comuni virtuosi: al primo posto Treviso
Raccolta differenziata e comuni virtuosi. “La raccolta differenziata è in aumento quasi ovunque”, con una media nazionale che raggiunge il 64%, ma ci sono importanti differenze tra comuni e regioni. Veneto e Sardegna ad esempio raggiungono punte del 76 e 74 percento, mentre la città più virtuosa in assoluto anche quest’anno è Treviso, che arriva a separare e gestire l’88% dei suoi rifiuti. Al secondo e terzo posto ci sono Mantova e Belluno, mentre a livello metropolitano cresce l’impegno dei cittadini di Cagliari. Fa bene anche l’Abruzzo, che però non raggiunge a pieno l’obiettivo. Ben posizionate anche Toscana e Valle d’Aosta, la Basilicata guadagna 6 punti e arriva a differenziare il 62,7% dei rifiuti. Bollino nero per la Sicilia, che resta sotto il 50%, anche se migliora rispetto al 2020.
Rifiuti, cosa dice il rapporto
In generale, nel 2021 l’Italia ha prodotto 29,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, un dato in crescita di 677mila tonnellate (+2,3%) rispetto al 2020. Negli anni aumentano, anche se non a sufficienza, anche gli impianti di trattamento dell’organico, così nel 2021 la quota di questi prodotti che è stata trasformata è cresciuta del 2,9 %. Su base decennale è stato poi dimezzato il ricorso alla discarica, ma per l’Ispra non è ancora abbastanza: “Occorre dimezzare in tempi brevi questa forma di smaltimento, che riguarda quasi 5,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (il 19% dei rifiuti prodotti)”.
Il viaggio dei rifiuti
Quando non riescono a gestire i propri rifiuti le città li esportano, a volte anche all’estero. Nel 2021 l’Italia ha portato fuori 659mila tonnellate, 3 volte tanto quelli importati. Campania e Lazio sono alla fine della classifica dei virtuosi, inviano infatti molti dei loro scarti in paesi come Austria, Portogallo e Spagna con costi molto elevati. Costi che spesso si riflettono in bolletta: in media gli italiani spendono infatti 194 euro a famiglia per la tassa sui rifiuti, quasi 9 euro in più rispetto al 2020.