Il consiglio locale di Amsterdam valuterà nelle prossime ore la possibile approvazione della proposta di utilizzare tende per coprire le vetrine dei locali a luci rosse.
L’iniziativa è stata suggerita da Ilana Rooderkerk, capo della sezione cittadina del partito liberale che ha sostenuto come le esibizioni delle “sex workers” finiscano per promuovere la mercificazione del loro corpo degradando ancor più la loro immagine.
Il comportamento osé nelle vetrine del quartiere è inaccettabile in questa epoca in cui si cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica contro gli abusi sessuali, l’oggettificazione della donna e in generale tutti i diritti per cui si batte il movimento MeToo.
La votazione si terrà nel corso di questa settimana e rientra in un più ampio progetto destinato a ripulire l’immagine della città di Amsterdam e soprattutto il suo iconico quartiere a luci rosse di De Wallen in cui le prostitute espongono sé stesse seminude nelle vetrine per attrarre i passanti.
Al momento infatti le tende rosse presenti nei locali sono chiuse solo quando vi è l’ingresso di un cliente. Se la proposta dovesse essere approvata, questi drappi copriranno le vetrine per sempre impedendo di vedere le donne all’interno.
Ai clienti inoltre verrà richiesto di prenotare un appuntamento con una prostituta tramite codice QR dal loro smartphone invece di comunicare con lei attraverso la vetrina.
La proposta del governo locale è soprattutto finalizzata a contrastare schiamazzi, diffusione e consumo di alcolici, comportamenti inappropriati e tutto ciò che può essere ricondotto al cosiddetto “turismo molesto”. Il quartiere a luci rosse è divenuto negli anni una vera e propria meta turista con molti visitatori stranieri curiosi di vedere di persona questa realtà.
Seppur attirati dalla curiosità degli spettacoli delle donne in vetrina, la maggior parte di questi turisti si limita a consumare alcol e generare forti schiamazzi in zona piuttosto che avere appuntamenti a pagamento.
Il provvedimento sarà poi un primo passo per una progressiva chiusura di questi locali di prostituzione. È da sottolineare che ad Amsterdam la prostituzione è legale, così come il commercio e il consumo di marijuana nei celebri coffee-shop, tuttavia questa pratica ha nel tempo dato un’immagine fortemente negativa dalla città sia dal punto di vista commerciale che da quello etico e sociale.
Amsterdam tende sulle vetrine a luci rosse: la protesta delle lavoratrici
La proposta non è tuttavia stata accolta nel migliore dei modi dalle dirette interessate. Le donne che si esibiscono in vetrina hanno infatti espresso le loro perplessità sulla possibile decisione. Secondo loro il nuovo regolamento rischia di minare la loro sicurezza. Attraverso un’associazione che le rappresenta, queste donne hanno dichiarato che il vetro consente non solo ai passanti di vedere l’esibizione osé, ma soprattutto permette alla prostituta di avere un primo contatto con il possibile cliente.
La donna infatti può rifiutare una proposta di incontro se ritiene che la persona al di là della vetrina non sia adatta per igiene e per esempio per stato di alterazione o se possa rappresentare per lei un qualsiasi pericolo. La prostituta quindi può scremare la sua clientela, con un controllo visivo tutelata dalla protezione di una vetrina.
La nuova legge non permetterebbe alla prostituta questa libertà, poiché l’appuntamento verrebbe confermato digitalmente e senza un controllo fisico.
Intervistata al quotidiano britannico “Daily Telegraph”, una lavoratrice del sesso del quartiere, dal nome d’arte Lucy, ha espresso tutto il suo disappunto sulla proposta di legge.
“Dicono che la nuova legge è per la mia protezione, ma è assurdo. Con le tende aperte, se si presenta uno ubriaco, lo capisco subito e non lo faccio entrare”.
In relazione all’introduzione della tecnologia per poter prenotare un appuntamento, la donna ha sottolineato che attualmente la prassi burocratica è molto più semplice e veloce.
“Non ho bisogno di rispondere a email o comprare pubblicità sul web. Mi registro alla Camera di Commercio, compro un po’ di biancheria intima, una confezione di profilattici e posso cominciare”.
La presidente e fondatrice del PIC (Centro Informazione sulla Prostituzione) Nadia van der Linde ha poi affermato stizzita che le autorità dovrebbero prendere provvedimenti contro il turismo molesto e non puntare il dito contro le lavoratrici del sesso.