Ultime modifiche al testo sulla manovra 2023. Dopo una lunga maratona notturna, la commissione Bilancio della Camera, al settimo giorno di lavoro, ha concluso l’esame degli emendamenti e ha dato il mandato ai relatori Paolo Trancassini, Roberto Pella e Silvana Comaroli: il testo approderà in Aula giovedì, con il voto di fiducia atteso venerdì. È saltato lo scudo penale per alcuni reati tributari. Si trattava dell’emendamento presentato dalla maggioranza che di fatto passava un colpo di spugna sui reati di omessa dichiarazione, falsa dichiarazione, omesso versamento. Di seguito tutte le modifiche approvate in Commissione
- Soppressa norma Pos, le multe restano – tra le ultime modifiche apportate al testo sulla manovra tornano le multe per i commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. È stato infatti approvato in l’emendamento alla manovra che sopprime la modifica introdotta nella stessa legge di bilancio con cui si introduceva un tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare transazioni col pos senza incorrere in sanzioni. Per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti arriva un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma qualora non arrivi ad un “livello dei costi equo e trasparente”, scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un contributo straordinario destinato a misure per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. E’ l’intervento previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto come ’ristoro’ per l’eliminazione della norma sul pos.
- Sale a 85% adeguamento pensioni tra 4 e 5 volte il minimo – cambia (di nuovo) la norma della manovra che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni: sale dall’80 all’85 percento la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2.000-2.500 euro), mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale. L’indicizzazione passa dal 55 percento al 53 percento per le pensioni tra 5 a 6 volte il minimo; da 50 percento a 47 percento tra 6 e 8 volte il minimo da 40 percento a 37 percento da 8 a 10 volte il minimo e da 35 percento a 32 percento negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5.000 euro).
- Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75 – nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età (quota 103). Previsto un incentivo per chi resta al lavoro (bonus Maroni). Le ultime modifiche alla manovra prevedono un cambiamento anche per Opzione donna, che sale a 60 anni (ma riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni), ma solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate. Confermata Ape sociale per i lavori usuranti. Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over75, ma solo per il 2023.
- Superbonus: ok proroga Cila al 31/12 per incentivo al 110% – per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila) per poter beneficiare del superbonus al 110%. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Le delibere assembleari che hanno approvato l’esecuzione dei lavori devono risultare approvate entro il 18 novembre, data antecedente l’entrata in vigore del decreto aiuti quater.
- Ok rinegoziazione mutui, tasso da variabile a fisso – torna la possibilità di rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al tasso fisso. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. La richiesta potrà essere avanzata su mutui ipotecari in origine non superiori a 200mila euro e per chi ha un’Isee, al momento della richiesta, non superiore a 35mila euro e che non abbia avuto ritardi nei pagamenti delle rate.
- Sale al 3% il taglio del cuneo per i redditi più bassi – tra le ultime modifiche alla manovra 2023 è confermato l’esonero contributivo del 2 percento per redditi fino a 35.000 euro. Il taglio sale al 3 percento per redditi più bassi: i 20mila euro fissati in manovra salgono a 25mila euro. Tassati al 5 percento i premi di produttività fino a 3mila.
- Nuovi interventi per il caro energia – l’energia, il capitolo, che assorbe 21 dei 35 miliardi complessivi, contiene interventi per tutelare dal caro-energia famiglie e imprese nel primo trimestre del 2023: ci sono il taglio degli oneri impropri delle bollette, il bonus sociale (con soglia Isee alzato a 15mila euro), il credito d’imposta rafforzato per le imprese. In arrivo anche la stop fino al 31 gennaio 2023 dei distacchi del gas, l’estensione dell’Iva al 5 percento al teleriscaldamento e l’Iva al 10 percento per i pellet.
- Nuova stretta al Reddito, salta offerta ’congrua’ – non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza. La commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento riformulato a firma Lupi (Noi Moderati) che sopprime la parola “congrua” dal testo della norma, che prevede che i beneficiari del Reddito decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro. È congrua l’offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Resta il fatto che per i percettori considerati “occupabili” nel 2023 il reddito di cittadinanza verrà corrisposto per 7 mensilità, invece delle 8 previste dal testo originario del Ddl di Bilancio, in previsione della sua cancellazione nel 2024. I giovani tra i 18 e i 29 anni devono aver completato gli adempimenti formativi per non perdere il diritto ad incassare il Rdc. I beneficiari del Rdc “occupabili” devono frequentare per sei mesi un corso di formazione o riqualificazione professionale, pena la decadenza dal beneficio per l’intero nucleo familiare.
- Slitta al 31 marzo stralcio cartelle fino a mille euro, multe fuori – slitta di due mesi, dal 31 gennaio al 31 marzo, lo stralcio automatico delle cartelle fino a mille euro relative al periodo 2000-2015. Lo prevede un emendamento del governo alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Approvato anche l’emendamento che esclude dalla cancellazione automatica le sanzioni amministrative, comprese le multe. Inoltre i Comuni possono decidere di non applicare la norma.
- Per 18enni doppio bonus, con reddito e merito – un’altra delle ultime modifiche introdotte nella manovra riguarda il bonus per i 18enni: al suo posto arrivano due nuovi bonus, basati sul reddito e sul merito. Lo prevede l’emendamento riformulato alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Per i maggiorenni arrivano una ’Carta della cultura Giovani’, per i residenti nel territorio nazionale appartenenti a nuclei familiari con Isee fino a 35mila euro, assegnata e utilizzabile nell’anno successivo a quello del compimento di 18 anni; e una ’Carta del merito’ per chi si è diplomato con 100 centesimi. Valgono 500 euro ciascuna e sono cumulabili.