Oggi sentiamo sempre più frequentemente parlare di sharenting e dei pericoli connessi a questa pratica figlia dei tempi che corrono. Ma cos’è lo sharenting e quali rischi comporta?
Cos’è lo sharenting e quali rischi comporta
Tutto quello che un tempo veniva immortalato e custodito gelosamente negli album di famiglia oggi viene condiviso, spesso senza filtri e freni, sui social network. Un fenomeno che prende il nome di sharenting, neologismo nato dall’unione del verbo “to share” – condividere – e dal termine “parenting”, che si può tradurre liberamente con “fare il genitore”. L’accezione non è positiva, dato che il genitore che si lascia prendere la mano dallo sharenting è quello che tende a condividere troppe informazioni, non rispettando – spesso senza rendersene conto – la privacy dei figli. Oggi, infatti, è usanza di molte mamme papà quella di condividere le foto dei propri bambini, documentandone i progressi e mostrando momenti simpatici e goliardici. Si tratta di un fenomeno così diffuso che il termine, in pochissimi anni, è entrato a pieno diritto nel Collins, il celebre dizionario britannico di lingua inglese.
I rischi dello sharenting sono moltissimi, primo tra tutti la perdita della privacy, visto che si dà in pasto alla rete tutto ciò che riguarda la sfera intima, facilitando l’accesso alle proprie informazioni private ai malintenzionati. A causa di un eccesso di narcisismo, che spinge le mamme e i papà a mettere in vetrina la propria vita da genitori, si dimentica che si va incontro a frodi, fenomeni di cyberbullismo, molestie, intimidazioni online e adescamento di minori. Il caso che accende polemiche sulla questione è sempre quello di casa Ferragnez, che sui rischi dell’esposizione, o meglio della sovraesposizione dei minori su internet fa sempre notizia. In realtà si tratta di un dibattito importante che ancora non ha trovato in Italia una soluzione dal punto di vista normativo, tanto che ci sono stati diversi tavoli di lavoro di esperti ma ancora non esiste una legge che tuteli i minori e il loro diritto alla privacy online e che divide l’opinione pubblica. C’è chi infatti ritiene assolutamente naturale, visto l’uso diffuso e massiccio che si fa oggi dei social, pubblicare anche le foto dei propri bambini e chi invece assume delle posizioni più rigorose sul tema.