Qualche giorno fa Elon Musk ha fatto partire attraverso Twitter una vera e propria caccia all’uomo. Il miliardario aveva denunciato un episodio di stalkeraggio avvenuto lo scorso 13 dicembre per mani di un “pazzo” che aveva tentato di bloccare l’auto su cui si trovava uno dei suoi figli, ‘Lil X’, il bambino nato due anni fa. 

“Ha cercato di bloccare la macchina – aveva scritto su twitter Elon Musk – e provato a salire sul cofano”.

Elon Musk e il caso dello ‘stalker’: chi è la vittima?

Secondo le dichiarazioni del n. 1 della piattaforma social, lo ’stalker’ aveva preso di mira l’auto su cui c’era il figlio, utilizzando i dati del suo jet privato e per questa ragione il giorno dopo, il 14 dicembre, aveva fatto chiudere l’account @elonjet, seguito da mezzo milione di follower e dedicato a indicare gli spostamenti del jet personale del miliardario.
Elon Musk aveva poi postato un video che mostrava un ragazzo molto giovane con un cappuccio e una maschera, seduto al volante di un’auto, di cui era stata mostrata la targa. In questo video Musk aveva chiesto ai suoi followers di trovarlo, a mo’ di inizio di caccia alle streghe.

L’uomo ripreso nel video è stato poi individuato e contattato dal Washington Post: era un’autista di Uber addetto alle consegne dei pasti ma la sua versione era completamente diversa. Il giovane aveva raccontato di essere perseguitato dalla compagna del miliardario, di aver ricevuto messaggi in codice su Instragram, e di essere stato monitorato in tempo reale dallo stesso proprietario della piattaforma social.

Le versioni contrastanti hanno portato la polizia di South Pasadena, California a far partire le indagini, che per ora sembrano confermare la versione dell’autista d Uber. Ad oggi sotto inchiesta è un addetto alla security della famiglia del miliardario.

Ricostruzione della vicenda

La sera del 13 dicembre un ragazzo di circa 29 anni, originario del Connecticut, ha raccontato alla polizia della California di essere stato avvicinato in un parcheggio da un uomo, che con fare minaccioso lo avrebbe accusato di averlo seguito lungo la ‘freeway’ numero 110 (una autostrada dell’area metropolitana di Los Angeles). Per questa ragione la polizia di South Pasadena considera che “il sospettato sia il membro della squadra al servizio della sicurezza della famiglia di Elon Musk”.
Il dipartimento ha contattato il miliardario per aggiungere ulteriori informazioni e capire realmente che cosa è successo. Ci sarebbero anche le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, ma sul cui contenuto non sono stati forniti dettagli.