Slitta ancora l’arrivo della manovra in aula: l’inizio dei lavori previsto per giovedì 22 dicembre. Dopo una giornata di tensione con rinvii continui in commissione, si fanno sempre più stretti i tempi per approvare la legge di Bilancio entro fine anno. Giorgia Meloni ha detto che le opposizioni evocano l’esercizio provvisorio perché è quello che vorrebbero si verificasse.
“Noi non siamo degli irresponsabili. Progressivamente la situazione è andata deteriorandosi. Non c’è il governo della situazione. Era necessario che la maggioranza, il governo assumessero la guida della situazione perché è solo interesse oltre che loro dovere e responsabilità”, così Luana Zanella, capogruppo alla Camera dell’Alleanza Verdi-Sinistra, intervenuta al Tg Plus di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena.
Manovra slitta ancora, si rischia l’esercizio provvisorio
La deputata di Avs difende l’operato del suo gruppo parlamentare, rimarcando come il lavoro sia stato svolto nell’interesse generale del Paese e non anteponendo interessi di partito.
“Abbiamo avuto un documento di Bilancio, abbiamo presentato i nostri 200 emendamenti circa, poi ne abbiamo selezionati un numero rotto e ieri abbiamo avuto anche un incontro con rappresentanti della maggioranza per arrivare ad un accordo almeno sulle cose per noi fondamentali e irrinunciabili. Come l’emendamento presentato da Fdi in relazione alla possibilità di cacciare perfino nelle città”.
Il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, secondo cui questi continui rinvii della discussione in Aula della manovra, che avvicinano il rischio dell’esercizio provvisorio, sono dovuti a fratture interne alla maggioranza.
“Che la maggioranza sia a pezzi lo credo fino a un certo punto – commenta Zanella. La maggioranza non si è accordata su delle partite di Bilancio e il governo non è stato in grado di governare. Anche se fosse a pezzi, si ricomporrà molto presto. Invece sarebbe bene che l’opposizione si ricomponesse con forza e convinzione e in modo da contrapporre effettivamente un’altra idea di Paese, un’altra prospettiva di interventi”.
La manovra da 35 miliardi del governo Meloni guarda con particolare attenzione al caro energia e all’impatto che i rincari sulle bollette stanno avendo su famiglie e imprese.
“La coperta è quasi sempre corta ma in questo caso – continua Zanella – credo che rispetto al caro bollette le famiglie e le imprese sono coperte solo per un trimestre del 2023. Per quanto riguarda misure strutturali per invertire il modo di produrre energia in questo Paese, dovevano essere presi più in considerazione i nostri emendamenti. Cioè creando più possibilità alla popolazione di creare comunità energetica, di avere accordi e riconoscimenti a per istallazioni di impianti di energia alternativa. Serviva un disegno per uscire effettivamente dall’economia fossile invece, a fronte di interessi molti forti, si è preferito mantenere i sussidi ai fossili. Anzi addirittura spingere per aumentare la disponibilità di fossili anche attraverso le trivelle”.