Anche il centrodestra ha sciolto le riserve individuando nella figura di Francesco Rocca il candidato presidente per la Regione Lazio. Il già presidente della Croce Rossa Italiana sfiderà il candidato di centrosinistra – appoggiato da Pd, Terzo Polo e liste civiche – Alessio D’Amato ed il candidato del M5s. Nei ranghi pentastellati gira una sicurezza – nessun ripensamento sulla corsa solitaria e sul “no” al Pd – ed una grande incertezza: il nome del candidato o della candidata. Uomo o donna? Ci sono dubbi, all’interno del partito, che starebbero suscitando un certo malcontento.

Regionali: chi il candidato (o la candidata) del M5s?

Il M5s, come in occasione delle politiche, va da solo. O quasi. Con Conte, infatti, ci sarà Nicola Fratoianni: Sinistra Italiana rompe con Europa Verde e, almeno per le Regionali nel Lazio, prenderà una strada diversa. Con loro anche Coordinamento 2050: una lista espressione del lavoro che Giuseppe Conte ha portato avanti, in tema di ambiente, con Pecoraro Scanio. Potrebbe essere proprio l’ex Ministro della Transizione Ecologica il candidato grillino: un profilo esperto e forte sulle tematiche care al movimento. Specialmente un figura capace di portare avanti quel posizionamento anti Pd che, in terra laziale, si dispiega nella contrarietà all’inceneritore romano: caus belli – almeno quello sbandierato – della rottura tra M5s e Pd che pure avevano governato insieme nella giunta di Nicola Zingaretti.

Ma occhio agli altolà: Pecoraro Scanio ha legato il suo nome al mondo dell’Ulivo di Romano Prodi e qui risiede il malcontento di parte del Movimento 5 Stelle che si chiede: “Non abbiamo fatto l’accordo con il Pd in nome della discontinuità e poi candidiamo l’ex ministro di Prodi?”. Questa parte caldeggia per un profilo più vicino alla storia del partito e, magari, donna. Per ora diversità di vedute che non dovrebbero andare oltre il normale confronto, nessuna scissione in vista delle regionali quindi. Anche perché Il Pd, allo stato attuale, appare troppo debole per attrarre esponenti regionali del M5s dalla sua parte. L’unica certezza, la ribadiamo, è che l’alleanza giallorossa non esisterà più nel Lazio. Lo ha ribadito, nelle scorse ore, in maniera lapalissiana Giuseppe Conte:

Io non posso accettare che in una lista del Movimento 5 Stelle ci possa essere una persona (il candidato del centrosinistra Alessio D’Amato, ndr) che deve alla Regione Lazio quasi 300 mila euro perché ha creato un danno erariale accertato dallo Stato.