Milano – Otto campi di padel del valore di circa 700mila euro sono stati sequestrati. Erano gestiti dalla N’drangheta. L’imprenditore Marco Molluso, nipote del boss Giosofatto Molluso, è finito agli arresti domiciliari per i reati di false fatture e autoriciclaggio.
N’drangheta investe nel padel, le indagini degli inquirenti
Le indagini sono nate da accertamenti svolti su un’altra persona arrestata nel 2010 nel famoso blitz ‘Infinito’ contro la ‘ndrangheta e poi condannata in via definitiva come affiliata alla ‘locale’ della mafia calabrese di Corsico, nel Milanese.
Il lavoro degli inquirenti ha permesso di scoprire che una delle società riconducibili ai figli dell’affiliato già condannato per ‘ndrangheta aveva partecipato “alla realizzazione di otto campi di padel del valore di circa 700mila euro, all’interno di un Centro Sportivo comunale e assegnato in concessione ad una società dilettantistica milanese”.
Nel corso delle indagini è emerso che l’imprenditore arrestato, “dopo aver sottoscritto un contratto di prestazione d’opera (risultato poi inesistente) con la società che gestisce in concessione il Centro Sportivo”, avrebbe “finanziato e costruito i campi da padel potendo contare su profitti illeciti derivanti dalla commissione di numerosi reati fiscali con l’obiettivo di partecipare agli incassi derivanti dal loro noleggio ai cittadini”.
“Molluso era stabilmente presente sul cantiere”
Per il giudice, poi, non può “passare inosservato l’interesse diretto nell’operazione” di Giosofatto Molluso, che era “stabilmente presente sul cantiere, come un saldo punto di riferimento per lo stesso” imprenditore nell’esecuzione delle opere”, ossia nella realizzazione dei campi.
Molluso, si legge ancora nella nota del gip, “presa consapevolezza dell’estrema redditività del business del padel, aveva deciso di investire le sue risorse economiche (di dubbia provenienza) in svariate operazioni di cui quella del Centro Sant’Ambrogio è solo una parte”. Tra l’altro, il gip fa notare che “ancora prima dell’apparire del Molluso” e “dell’irregolare inserimento delle sue società Mc Immobiliare e Mm Sport” nell’affare dei campi da padel, la Asd Palauno, la concessionaria del Centro sportivo comunale Sant’Ambrogio di Milano, “aveva violato i termini della concessione che quindi, a ben diritto” poteva “e può essere revocata”.