Wanna Marchi in tv. Ritorna, insieme alla figlia Stefania Nobile, Wanna Marchi, dopo la docu-serie su Netflix in quattro episodi, incentrata sulla sua figura e sulla sua storia. In questo nuovo appuntamento, la regina delle televendite farà quello per cui è rimasta tanto nota, ovvero vendere, ma questa volta la finalità sarà positiva, perché ad esser pubblicizzata è la tessera dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, una lega internazionale di cittadini e di parlamentari che si adopera per l’abolizione della pena di morte nel mondo.

Scopriamo meglio su questo ritorno in TV di Wanna Marchi e sulla lega che sta promuovendo insieme alla figlia su Telelombardia il 22 dicembre (dalle 22 di sera fino alle 24).

Wanna Marchi in tv

Wanna Marchi in tv: la trasmissione, orari e programma

Wanna Marchi torna su Telelombardia il 22 dicembre (dalle 22 di sera fino alle 24): si tratta di una vera e propria opportunità per l’imprenditrice, che cerca di mostrare una nuova immagine di se stessa. Ospiti della trasmissione sono ergio D’Elia, segretario di “Nessuno Tocchi Caino”, Marco Oliva, conduttore di “Iceberg” su Telelombardia, e Raffaello Tonon, che ha seguito l’ONG.

A parlare di questo ritorno è la stessa Wanna Marchi, che desidera farsi vedere sotto una nuova luce:

“Non vedo l’ora di tornare in tv per una iniziativa cosi bella. Sono ancora la numero uno delle televendite e sono sicura di riuscire a convincere chi ci guarderà ad associarsi a “Nessuno Tocchi Caino”. Io il carcere l’ho vissuto ed è una esperienza che non auguro a nessuno. Ma è una parte della mia vita che non posso e non voglio cancellare.”

Anche la figlia Stefania Nobile, insieme alla madre, è desiderosa di poter convincere gli spettatori di essere cambiata:

“Se anche dovessimo convincere una sola persona su milione che siamo cambiate avremmo vinto la nostra battaglia.”

La trasmissione nella quale Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile torneranno è Natale con i carcerati, che va in onda in Lombardia al canale 10, dove si terrà l’imperdibile appuntamento.

Wanna Marchi in tv: “Nessuno Tocchi Caino”

Anche il direttore del gruppo Mediapason Fabio Ravezzani si è detto favorevole a questo ritorno sulle scene delle due grandi regine delle televendite e ha rilasciato queste dichiarazioni al riguardo, mostrando quanto l’intervento di Wanna e Stefania possa essere importante per una causa positiva come quella di “Nessuno Tocchi Caino”:

“Dopo le polemiche e le condanne scontate in carcere, le due regine delle televendite hanno accettato la proposta di promuovere una giusta causa grazie al loro talento […] Telelombardia ha volentieri messo a disposizione un’ora del suo palinsesto per aiutare i carcerati a passare un Natale per quanto possibile sereno attraverso il sostegno a “Nessuno Tocchi Caino”. Questa trasmissione sarà anche l’occasione per il riscatto che mamma e figlia da tempo cercano. “

Si tratta di un ritorno storico a fin di bene, che potrebbe riabilitare, almeno in parte, l’immagine delle due imprenditrici. Un primo ritorno, in vista di un cambiamento.

Lotta alla pena di morte

Perché aiutare “Nessuno tocchi Caino”? Perché è un’associazione che lotta contro la pena di morte. Fondata a Bruxelles nel 1993 senza fine alcuno di lucro, è stata riconosciuta nel 2005 dal Ministero degli Esteri italiano come ONG. Il suo nome viene dalla Genesi, da un versetto che recita: “il Signore pose su Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse incontrato”. L’idea che si trova dietro l’ONG è che vi sia giustizia senza vendetta alcuna.

Come viene combattuta la pena di morte dall’ONG? Riportiamo le parole del sito ufficiale, riguardo alla moratoria universale delle esecuzioni:

“una moratoria universale delle esecuzioni stabilita dalle Nazioni Unite, è il principale obiettivo dell’associazione, per ottenere il quale ha mobilitato parlamenti, governi e opinioni pubbliche in tutto il mondo. L’abolizione non può essere imposta per decreto, mentre la moratoria può essere il luogo di incontro tra paesi mantenitori e paesi abolizionisti: gli uni farebbero un passo in avanti verso l’abolizione, gli altri riuscirebbero a salvare migliaia di vite umane.”