Del Cirobacter koseri in questi giorni si sta facendo un gran parlare a causa dei gravi danni subiti da una bimba di Verona infettatasi in ospedale. Ma che cos’è il Citrobacter koseri e come si può contrarre l’infezione?

Cos’è il Citrobacter e perché è pericoloso per i neonati pretermine

Cos’è il Citrobacter koseri dunque? Si tratta di  un batterio che fa parte della famiglia delle enterobacteriacee, come l’Escherichia coli o la Salmonella, e si può trovare ovunque nell’ambiente (per esempio nell’acqua o nel suolo) e nell’intestino dell’uomo, dato che è un normale componente della flora batterica intestinale. Questo batterio è pericoloso soprattutto per le persone deboli, come neonati, anziani e individui immunocompromessi, nei quali può causare infezioni del tratto urinario, delle vie respiratorie, delle ferite, delle ossa, del peritoneo, dell’endocardio, meningite e sepsi.

Il Citrobacter è particolarmente pericoloso per i neonati pretermine, per via delle loro difese ridotte e perché le cure intensive alle quali spesso sono sottoposti aumentano le probabilità di acquisire un’infezione. L’ infezione neonatale da Citrobacter si manifesta più frequentemente con un quadro di sepsi-meningite, spesso complicata dalla presenza di ascessi cerebrali. In questi casi la mortalità è molto alta e il 75% dei sopravvissuti presenta delle sequele neurologiche importanti, come ritardo mentale, emiparesi, convulsioni e ritardo nello sviluppo neurologico.

Citrobacter koseri come si prende

Dopo aver visto che cos’è il Citrobacter, cerchiamo ora di capire come si può contrarre questo pericoloso batterio. Diciamo innanzitutto che la maggior parte delle infezioni da Citrobacter si contraggono in ospedale (infezioni nosocomiali), ma in alcuni casi le infezioni possono avvenire anche al di fuori dell’ambiente ospedaliero. Le modalità di trasmissione più frequenti sono l’ingestione di alimenti contaminati, il passaggio dalla madre al figlio durante il parto, il contatto diretto da persona a persona oppure il contatto con superfici o oggetti contaminati. In ospedale la trasmissione può avvenire anche tramite il contatto con gli operatori sanitari, soprattutto attraverso le mani, se non correttamente lavate e disinfettate, e tramite il contatto indiretto mediante oggetti o superfici contaminati (sia strumenti diagnostici che oggetti e superfici comuni).

Citrobacter sintomi

I sintomi di questo batterio così pericoloso sono generalmente legati all’organo colpito dall’infezione e quindi possono essere:

  • nelle infezioni cutanee e in quelle profonde, come ad esempio l’osteomielite: arrossamento, gonfiore, dolore localizzato e pus,
  • nelle polmoniti: febbre elevata, difficoltà respiratoria, tosse, espettorato e debolezza
  • nelle infezioni urinarie: difficoltà a urinare, stimolo frequente, urgenza a urinare, dolore durante la minzione, dolore nella regione pelvica e lombare, sangue nell’urina, urina purulenta e febbre,
  • nelle sepsi: febbre superiore a 38°C, malessere generale, dolori muscolari, brividi e confusione. In caso di aggravamento della sepsi e di shock settico anche abbassamento della pressione sanguigna.
  • encefalite necrotizzante e ascessi cerebrali: nel caso di meningite neonatale in forma particolarmente grave