L’impresa di sabato scorso di Sofia Goggia in Coppa del Mondo di sci resta ancora viva nei cuori degli appassionati di questo sport ma per la campionessa italiana il ricordo più intenso rimane Pechino. L’occasione per tornare a rivivere quei momenti è l’uscita della produzione “23 Giorni. Il miracolo di Sofia Goggia”, documentario dedicato proprio ai “fatti” delle ultime Olimpiadi quando Sofia conquistò l’argento 23 giorni dopo il problema al ginocchio; commentando quelle immagini, Sofia ha ricordato:
Cortina è stato un weekend in cui ho toccato entrambi i picchi, la vittoria e il baratro. Ricordo il vento assurdo e gli errori madornali della discesa, ma la luce verde al traguardo fu la cosa più bella, davanti a tutti i miei fan. Il giorno dopo in superG, invece, la caduta. Ho rifiutato il toboga perché volevo arrivare in fondo sulle mie gambe, ma non c’era la testa. Mi sono tolta gli scarponi e ho iniziato a tremare. Il dolore che provi tu per te stesso lo puoi sopportare, ma vedere le persone con quegli occhi tristi ti fa crollare, non lo sopporto. È quasi patologico.
Poi, il racconto dell’impresa di Pechino:
Quella di Pechino rimarrà l’impresa della mia vita. In pochi sanno la fatica fatta, viste le condizioni in cui ero. E proprio quei pochi li devo ringraziare: “accanto” è un posto bellissimo, ma non per tutti. È stata dura, ma se non rischi per le Olimpiadi quando lo fai? Il problema non è il limite, ma l’approccio al limite: ho voluto ardentemente essere lì.
Sci, Sofia Goggia fissa gli obiettivi del 2023
Il passato resta tuttavia un qualcosa da cui prendere spunto per i prossimi successi ed è proprio questo il messaggio che arriva dalle parole di Sofia. Parlando degli obiettivi del 2023, la Goggia ha affermato:
La prima cosa che mi piacerebbe fare è quella di vincere su piste dove non ho mai vinto come Garmisch-Partenkirchenm, Meribel o Altenmarkt. Pensando invece alla Coppa del Mondo posso dire che ho una media di 78 punti a gara, viste le sei gare di velocità che ho disputato e portato a termine. Non sono di certo la sciatrice più polivalente, ma sicuramente son quella più dominante in una singola disciplina
Infine, un messaggio per Milano-Cortina 2026:
Credo che il mio sguardo sia molto focalizzato sul presente. Perché questo che andrò ad affrontare e che sto affrontando già, sarà per tanti aspetti e può essere sicuramente il quadriennio più interessante, il quadriennio più importante della mia vita da sciatrice, perché, non dimentichiamocelo, io ho 30 anni e riuscire già ad arrivare a Milano-Cortina 2026 sarebbe qualcosa di estremamente importante. È un sogno, ma è chiaramente un obiettivo.