L’influenza stagionale preoccupa più del covid ed il picco ancora non è stato raggiunto. Intervenendo durante la trasmissione “Pomeriggio con noi” condotta da Francesco Acchiardi su Cusano Italia Tv, il professor Matteo Bassetti infettivologo e direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha fatto il punto sulla situazione legata al Covid e l’influenza nel nostro paese.
Matteo Bassetti: “Il Covid non è più il problema che avevamo negli anni passati”
Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti: “La situazione legata al Covid è sotto controllo, oggi il Covid nel nostro paese non è più quel problema che c’era nel 2020 e nel 2021, siamo difronte ad un infezione depotenziata grazie ai vaccini alle cure e soprattutto al bagaglio di conoscenze acquisite in questi anni di pandemia. Oggi abbiamo tante armi per il Covid, vaccini di ogni tipo, Mrna, proteici e vettore virale, farmaci antivirali e altre cose ma soprattutto abbiamo un bagaglio di conoscenze che mi fa dire che l’infezione sintomatica da Sars-Cov 2 ho le armi per combatterla piuttosto che l’influenza dove abbiamo un solo farmaco, uno di fascia c, uno che in ambiti extra ospedalieri non è passato dal sistema sanitario nazionale. Se noi avessimo fatto lo stesso sforzo per arrivare alle conoscenze sul Covid anche con l’influenza staremo parlando di cose diverse. Mi sento più tranquillo ad affrontare il Covid piuttosto che l’influenza.”
Tagli alla sanità, il pensiero di Bassetti
I tagli alla sanità hanno creato dei problemi importanti ma ora è tempo di lavorare e risolvere i problemi senza mettere più “pezze”, secondo Bassetti: “Negli ultimi 30 anni la politica ha tolto molto alla sanità pubblica, ed era evidente che il nodo sarebbe arrivato al pettine ed è arrivato con il Covid che ha portato in superfice problemi già esistenti che rimanevano sotto traccia perché si metteva una pezza. Ora non è possibile mettere una pezza perché ci sono sempre meno operatori sanitari, medici e altri fattori, come ad esempio il numero chiuso. Tante richieste ma poche entrate e poi stipendi bassi, non adeguati: un medico all’estero guadagna il doppio o il triplo rispetto al nostro paese ed è chiaro che oggi un medico o va nel privato o all’estero. Il sistema sanitario nazionale – sostiene Bassetti – deve tornare ad essere attrattivo, con qualità di lavoro migliori e stipendi migliori sennò succederà che finirà per non essere più il grande sistema che è stato fino ad oggi, ci vuole una visone, bisogna metterci mano adesso, dispiace che i danni che sono stati fatti prima vengono risolti solo oggi.”