Secondo le ultime notizie sulla diffusione del Covid in Cina, continua a crescere rapidamente il numero di coloro che si ammalano e aumenta anche il tasso dei ricoveri.

Il governo cerca di accelerare sulla costruzione di nuovi ospedali e di aumentare le scorte di medicinali per fronteggiare la nuova ondata.

Le ultime notizie dalla Cina, il Covid torna a far paura

Dopo l’allentamento delle restrizioni delle ultime settimane, la Cina sta riscontrando alcune difficoltà nella gestione della diffusione del Coronavirus.

In seguito al rapido aumento del numero di contagi da Covid 19, il governo sta cercando di potenziare le strutture ospedaliere con nuovi posti letto nei reparti di terapia intensiva, ma anche il numero dei medici a disposizione e le scorte dei medicinali occorrenti.

Secondo quanto riportato dalle ultime notizie del “Global Times”, diversi ospedali in Cina si stanno dotando delle apparecchiature di emergenza, necessarie per la cura di tutti coloro che hanno contratto gravemente l’infezione da Covid.

Il timore, però, riguarda anche gli infermieri che operano nelle terapie intensive e proprio per questo, sempre più personale in servizio in altri settori ospedalieri, si sta formando per prepararsi al peggio.

Dopo le proteste contro la tolleranza zero imposta dal governo e la recessione economica dovuta alle chiusure e alle misure troppo stringenti messe in atto per oltre due anni, la Cina sta affrontando la prima delle tre ondate di Covid previste.

Nelle principali città del Pese, come Pechino, Shanghai, Chengdu e Wenzhou, negli ultimi giorni, si stanno costruendo anche moltissime strutture adibite al controllo dei pazienti che hanno sintomi lievi.

Queste cliniche, adiacenti ai grandi ospedali, sono spesso delle palestre sportive riconvertite e si occupano di prescrivere i farmaci necessari a tutti coloro che non presentano sintomi gravi.

I dati sulla nuova ondata di Covid in Cina

Secondo un’analisi riportata dalla “CNN”, dopo il brusco allentamento delle restrizioni, la Cina potrebbe andare incontro a 1 milione di morti, dal momento che, il Paese non è riuscito a rafforzare il tasso di vaccinazione degli anziani, ad aumentare la capacità di terapia intensiva negli ospedali e ad accumulare farmaci antivirali.

Nel report, realizzato da tre docenti dell’Università di Hong Kong, si legge inoltre, che:

L’ondata di infezioni probabilmente sovraccaricherebbe molti sistemi sanitari locali in tutto il Paese”.

Da due settimane a questa parte, la curva dei contagi è salita vertiginosamente e ora, le autorità hanno ammesso che non è più possibile tenere traccia dei nuovi infetti.

Per circa tre anni, come ricorda anche la “CNN” il governo cinese aveva messo in atto blocchi rigorosi, quarantene centralizzate, test di massa e rigorosa tracciabilità dei contatti per frenare la diffusione del virus, ma in seguito alle proteste sorte in tutto il Paese, questa strategia è stata abbandonata da inizio dicembre.

Secondo i dati, alle attuali condizioni, il coronavirus in Cina potrebbe raggiungere il picco dei contagi in pochi mesi, causando la morte di oltre 1 milione di persone.

L’unico modo per sfuggire a questo terribile scenario, secondo gli esperti, sono i vaccini e gli antivirali.

Se l’85 % della popolazione raggiungesse la copertura vaccinale con la quarta dose e con una copertura antivirale del 60%, il bilancio delle vittime potrebbe ridursi notevolmente.

Nelle ultime 24 ore, le autorità sanitarie hanno segnalato 1.995 nuovi casi di Covid e due decessi.

L’allentamento delle restrizioni

Se fino ad ora, anche un singolo caso di Covid poteva mandare migliaia di persone in lockdown, nelle ultime settimane, invece, la linea adottata dalle autorità cinesi si è capovolta.

Ora, infatti, è stato stabilito che le persone che non hanno sintomi o presentano sintomi lievi potranno tornare a lavorare normalmente.

La megalopoli di Chongqing, con 32 milioni di abitanti, è stata una delle prime a stabilire questa nuova misura che rappresenta una svolta radicale rispetto ai mesi passati.

La nota, pubblicata dai media locali afferma, infatti, che i lavoratori “lievemente sintomatici” del governo, del partito e dello stato “possono lavorare normalmente dopo aver preso protezioni personali in conformità con le loro condizioni fisiche e le esigenze del loro lavoro“.

Inoltre, i residenti della città, sono stati invitati a non sottoporsi a test non necessari e a non richiedere alle persone di mostrare certificazioni di negatività al virus, con alcune eccezioni.

Al contempo, però, a Shangai, molte scuole sono tornate in dad.