Lavoratori fragili smart working fino al 31 dicembre 2023: ecco come cambierà il lavoro agile a partire dal prossimo anno.

Il governo Meloni sta pensando fortemente di prorogare le misure relative allo smart working che sono previste per i lavoratori fragili e per i lavoratori dipendenti genitori di figli minori di 14 anni fino al termine del prossimo anno.

La tutela, infatti, allo stato attuale, è in scadenza al 31 dicembre 2022, come era stato previsto dal decreto Aiuti bis emanato dal governo Draghi.

Andiamo a vedere insieme, dunque, tutte le novità che riguardano l’emendamento firmato da Fratelli d’Italia in merito alla proroga dello smart working per le suddette categorie di lavoratori.

Lavoratori fragili smart working prorogato fino al 31 dicembre 2023: che cosa prevede l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia

La proroga dello smart working per I lavoratori fragili e per i lavoratori dipendenti genitori di figli di età inferiore ai 14 anni è solamente uno dei tantissimi emendamenti che sono stati presentati per quanto riguarda la Legge di Bilancio 2023.

In particolare, questo emendamento è stato firmato da Fratelli d’Italia e chiede la proroga della tutela, attualmente fissata al termine dell’anno 2022, fino al 31 dicembre 2023.

Invece, in precedenza, un altro emendamento prevedeva una sua proroga fino al 31 marzo 2023.

Per ora non c’è niente di confermato, dal momento che si attende la versione definita della Manovra 2023, ma la situazione fa ben sperare e la misura sembra sarà rinnovata anche per il prossimo anno.

Ma quali sono i soggetti che avranno il diritto di beneficiare dello smart working anche per il 2023? In particolare, si parla di lavoratori fragili nel momento in cui i soggetti, dietro certificazione medica, risultano essere in una delle seguenti condizioni:

  • immunodepressi;
  • pazienti oncologici;
  • con terapie salvavita in corso;
  • disabili gravi.

Inoltre, possono rientrare nella categoria dei beneficiare delle misure previste per quanto riguarda il lavoro agile anche i genitori che hanno dei figli di età inferiore ai 14 anni, purché rispettino i seguenti requisiti:

  • entrambi i genitori devono essere occupati;
  • nessuno dei due genitori deve essere in cassa integrazione;
  • non devono essere beneficiari della Naspi;
  • le loro mansioni devono essere compatibili con lo smart working.

Le parole del ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone

Ecco quali sono le parole del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in merito allo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni:

“Lo smart working è ormai utilizzato in tutto il mondo e non vedo perché la pubblica amministrazione, che nel 2023 avrà 680mila lavoratori agili rispetto ai 570 mila di quest’anno, debba essere diversa dal privato. Serve però una vera rivoluzione culturale, oltre che organizzativa, finalizzata a rendere il lavoro agile pienamente efficace, così da non pregiudicare i servizi erogati agli utenti. La misurazione della performance non deve essere un tabù: occorre passare dalla logica di controllo a quella della responsabilità, ovvero definire gli obiettivi e misurare i risultati. Un compito che il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato il primo dicembre dal Consiglio dei ministri in attuazione del decreto-legge Pnrr2, affida ai dirigenti”.

Ecco, invece, il pensiero del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, riguardo la proroga delle misure previste in tema di lavoro agile:

“C’è una interlocuzione in corso, fra ministero della Pubblica amministrazione, ministero della Salute e ministero del Lavoro. È importante dire che lo smart working emergenziale aveva una sua ragione di essere in pandemia, è stata una delle misure necessarie per il contenimento della diffusione del virus. In questo momento però le condizioni sono diverse. Certamente si terrà conto di quanto deve essere garantito ai lavoratori fragili nel settore privato, che grazie alla modifica della Legge 81 del 2017 hanno la tutela del lavoro agile. Si darà così, alle aziende che vogliano attuare ancora accordi di smart working, l’imperativo di privilegiare i soggetti fragili. Mi faccia dire che dobbiamo guardare bene gli assetti e le modalità con cui questa forma di lavoro può integrarsi nei vari contesti, e considerare che è importante anche garantire il raggiungimento degli obiettivi e il livello della performance”.