Eva Kaili ha confessato il suo coinvolgimento nello scandalo Qatargate.

Lo rivela un’indiscrezione congiunta di tre quotidiani internazionali (il belga “Le Soir”, la rivista fiamminga “Knack” e il nostrano Repubblica). In carcere a Bruxelles dallo scorso 9 dicembre, l’ex vicepresidente del Parlamento Europeo ha riconosciuto il suo ruolo e l’aiuto chiesto al padre (oggi in Grecia) per nascondere le valige piene di euro. La deputata ellenica ha poi smascherato anche il compagno, Francesco Giorgi, nonché il braccio destro Antonio Panzeri.

Qatargate, primi retroscena su Kaili quando il puzzle è crollato

La confessione di Eva Kaili su Qatargate arriva pochi giorni dopo il suo grido di disperazione pronunciato sempre da carcere di Haren in cui si trova rinchiusa. “Non farò la fine di Ifigenia” aveva dichiarato citando alla memoria (da discendente classica qual è) la favola di Euripide circa il suo sacrificio alla dea Artemide.

La ricostruzione e le intercettazioni telefoniche raccontano di un’immediata fibrillazione da parte dell’ex leader del Movimento Socialista Panellenico quando il marito venne fermato dalle autorità mentre si recava nel Parlamento Europeo. Da qui la telefonata al padre, che in quel momento si trovava a Bruxelles e venne intercettato nell’hotel in qui alloggiava nel chiaro intento di fuggire verso l’aeroporto, poi altre tre chiamate senza risposta di cui una diretta ad Antonio Panzeri.

Al momento Kaili si trova in carcere in attesa di comparire il prossimo 22 dicembre davanti alla Camera di Consiglio per capire se il fermo sarà reso effettivo, oppure prolungato o ancora cancellato a favore di una libertà presumibilmente con la condizionale. Anche Panzeri ha riconosciuto in parte il suo coinvolgimento, puntando poi il dito sull’ex collega socialista Marc Tarabella come beneficiario dei “regali” del Qatar. Insomma, il mondiale in Qatar è finito ma l’inchiesta di contorno è solo agli inizi, come dimostrerebbe anche la piega dell’indagine che si è allargata fino a Matalena Kaili, sorella di Eva: nel mirino la Elontech, Ong fondata nel 2017 e guidata Kaili sr su cui sarebbero in corso verifiche in particolare rispetto ai flussi di denaro.