Vialli e Mancini, Sampdoria. Quando pensi a Vialli, pensi anche a Mancini. inevitabile che questo accada. Hanno rappresentato un pezzo di storia della Sampdoria.
Roberto Mancini arrivato dal Bologna nella stagione 1982/83 quando i felsinei retrocessero per la prima volta in serie B. Vialli invece nella stagione 1984/85 dopo che l’anno prima aveva “stregato” il presidente Mantovani con i suoi 20 gol nella serie cadetta con la maglia della Cremonese.
Da allora i due hanno fatto coppia e che coppia! L’arrivo di Vujadin Boskov in panchina nel 1986/87 diventa uno dei centravanti più completi e letali della Serie A.
Le parole dell’allenatore serbo, ex allenatore dell’Ascoli e del Real Madrid sui due italiani: “Vialli e Mancini? Sono meglio di Hugo Sanchez e Butragueño”
Vialli e Mancini, Sampdoria: i gemelli del gol
Vialli, in coppia con il suo ‘gemello’ Mancini, compone uno degli attacchi più forti della Serie A. I due hanno caratteri diametralmente opposti: Vialli estroverso e pigro, Mancini introverso ma esplosivo, la loro intesa è un qualcosa di unico ed eccezionale sul rettangolo vere di gioco. Ma anche fuori dal campo, coltivano un rapporto che a definirlo fraterno non è abbastanza.
Mancini è colui il quale serve sul piatto d’argento la palla gol, Vialli è il finalizzatore, cioè colui il quale concretizza a rete lo splendido assist del Mancio. Questo nuon vuol dire che tutti e due non sappiano fare il contrario, ma la maggior parte delle volte i compiti sono questi.
Sono loro che trascinano la Sampdoria in un epoca d’oro dove vede le italiane protagoniste assolute nelle notti europee. La bravura di Boskov risiede nel fatto che usa tutti i metodi a sua disposizione per tenerli a bada sia individualmente che come coppia: usa il bastone e la carota all’occorrenza.
Un metodo efficace considerato il fatto che poi viene ripagato puntualmente sul campo a suon di gol e di grandi prestazioni. E‘ la finale di coppa Italia del 1985. All’andata vince la Sampdoria per 1 a 0 in quel di S. Siro contro il Milan. Al ritorno sono proprio Gianluca Vialli e Roberto Mancini che segnano i 2 gol che consegnano la coppa ai blucerchiati. Per i rossoneri la marcatura è di Virdis.
Da quel momento la coppia gioca non si scoppia più, viene impiegata anche nella nazionale U21 e poi in quella maggiore. Il CT è sempre Azeglio Vicini.
Fanno una scorpacciata di gol per la causa della Sampdoria. Poi una sera del 9 maggio 1990 contro il Goteborg, la coppia trova la sua massima aspirazione con una doppietta di Vialli e assist di Mancini.
La Sampdoria batte l’Anderlecht la squadra svedese e vince la Coppa delle Coppe. L’anno dopo scrive la storia e conquista addirittura lo scudetto. Vialli per di più è capocannoniere con 19 gol.
Nel tempo libero i due gemelli che condividono l’appartamento sul mare di Quinto (levante genovese) si confidano, tracciano programmi, inseguono sogni comuni.
Nel 1991 la delusione più cocente, quella di Wembley che vede la Sampdoria soccombere sotto il bolide di Koeman all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare nella finale di Coppa dei campioni. Sportivamente parlando Wembley ai gemelli del gol poi restituisce quello che gli ha tolto
Vialli e Mancini, Sampdoria: i gemelli si dividono
Il sodalizio Vialli – Mancini regge per 7 anni fino al 1992, quando il bomber luca da Cremona accetta il trasferimento alla Juventus. Sotto la Mole, Vialli diventa leader e oltre ai titoli italiani, conquista anche l’Europa e il mondo. Lascia la Juventus da capitano per gli ultimi anni da giocatore-allenatore in Premier col Chelsea.
Mancini rimane alla Samp anche dopo la morte del Patron Mantovani che viene sostituito dal figlio Enrico. Va via alla Lazio dove vince altri titoli nazionali, tra scudetto, coppe Italia e supercoppe italiane. Bissa il trionfo in Coppa delle Coppe sotto la guida di Sven Goran Eriksson.
Vialli smette col calcio giocato e inizia l’esperienza di opinionista Tv, Mancini toglie le scarpe da calcio e inizia ad allenare: Fiorentina, Inter, Manchester City e ancora Inter le sue squadre. Dal 2018 è il CT della nazionale italiana.
Vialli e Mancini, con la Nazionale sul tetto d’Europa
Quando Mancini approda in nazionale è pronto per avviare il processo di ricostruzione dopo il fallimento alle qualificazioni mondiali che hanno impedito appunto alla nazionale di partecipare al torneo FIFA più ambito organizzato in Russia.
Vialli lo raggiunge un anno dopo. La FIGC gli affida il ruolo di capo delegazione, di fatto si ricompone la storica coppia che in mezzo al campo ha fatto sognare milioni di tifosi anche se non tifosi della Sampdoria.
L’ex attaccante di Sampdoria e Juventus viene colpito da un tumore al pancreas, ciò nonostante vive con molta partecipazione le vicissitudini della squadra azzurra sempre da vicino.
Fa parte comunque della spedizione europea in Inghilterra, infatti insieme con l’amico ritrovato Roberto Mancini vivono una delle avventure più belle di sempre a EURO 2020 che si è disputato un anno più tardi, nel 2021 per via dello stato di emergenza causato dal Covid-19.
Sta di fatto che la nazionale maggiore si laurea campione d’Europa proprio in quella Wembley dove 29 anni prima hanno pianto per la delusione di una Coppa Campioni sfumata. Emblematico l’abbraccio dei due condito da forti lacrime di emozioni al termine della lotteria dei calci di rigore.