Spid eliminazione con carta d’identità elettronica il governo Meloni ha varato un nuovo piano. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha dichiarato che uno dei prossimi obiettivi sarò quello di far convergere lo Spid nella carta d’identità elettronica. Butti si era in passato espresso contro l’introduzione dello Spid. Ora il sottosegretario vuole semplificare la vita in digitale e annuncia l’intenzione del governo di lavorare per semplificare la vita dei cittadini. In particolare Butti ha sottolineato quanto fosse stato gravoso per gli anziani l’uso dello Spid.
Spid eliminazione, Il Governo lo sostituisce con la carta d’identità elettronica
Spid eliminazione l’ipotesi di sostituirlo è stata avanzata da Butti proprio sabato scorso durante l’evento a Roma per i 10 anni del partito Fratelli d’Italia. Prima del lockdown, il Sottosegretario aveva sottolineato come “il sistema Spid fosse in buona sostanza gestito in concessione dai privati” mentre “la carta d’identità è in mano al ministero dell’Interno e ai Comuni”. L’intento del Governo è di spegnere gradualmente lo Spid, Sistema pubblico di identità digitale che serve ad accedere ai servizi della pubblica amministrazione. In particolare durante il suo discorso Butti ha esternato l’intenzione di “spegnere gradualmente Spid che raccoglie una serie di identità digitali e facilitare l’azione delle nostre imprese e dei cittadini con la Pubblica amministrazione. D’accordo tutti dobbiamo cominciare a spegnere lo Spid e avere la carta d’identità elettronica come unica identità digitale”. L’idea di far convergere lo Spid e la Carta d’identità elettronica era stata già stata messa sul tavolo dal governo Conte II e dalla ministra per l’Innovazione Paola Pisano. Il passaggio dallo Spid alla carta d’identità elettronica coinvolgerebbe circa 33 milioni di italiani che già hanno e utilizzano lo Spid e che potenzialmente sono in parte gli stessi che hanno già una carta d’identità elettronica. Al momento non è stato chiarito se lo Spid scomparirà o se entrerà all’interno del servizio della carta d’identità elettronica. L’idea di fondo sarebbe quella che lo Spid sia poco usato tra gli anziani per le difficoltà legate all’accesso. Per questo motivo si vorrebbe lasciare spazio alla carta di identità elettronica come unico mezzo di interazione. Butti ha specificato che si stanno già sondando le necessità di tutti gli stakeholder coinvolti. “I primi esiti dei nostri colloqui sono incoraggianti e li puntualizzeremo nei prossimi mesi con estrema trasparenza”, ha dichiarato. Butti ha poi osservato che la Carta d’Identità Elettronica “è un’identità digitale equivalente e sotto diversi profili migliore rispetto allo Spid”. Al momento però ci sarebbero tre diversi limiti dettati dalla data di rilascio e dal fatto che i cittadini devo recarsi fisicamente preso un ufficio comunale. Le parole di Butti hanno acceso il dibattito sul futuro del Sistema pubblico di identità digitale.
Le reazioni di Matteo Renzi e Marianna Madia
Tra i primi politici che hanno espresso dubbi e perplessità sull’abolizione dello Spid ci sono stati Matteo Renzi e Marianna Madia che all’epoca della sua introduzione erano premier e ministra per la Pubblica Amministrazione. Matteo Renzi ha polemizzato su questa scelta sottolineando come la Meloni abbia paura dell’innovazione: “Dopo l’indecoroso balletto sul Pos e la scelta miope di cancellare 18app, ora il governo prova a spegnere Spid. Perché Meloni ha così paura dell’innovazione? Si tratta di un’innovazione del nostro governo, che ci invidiano da altri Paesi, su cui siamo arrivati per una volta primi. Il governo torni indietro, si fermi prima di fare un’altra brutta figura: diciamo basta alle scelte contro i cittadini. Viva la modernità e l’innovazione”.