Molti contribuenti resteranno esclusi dal beneficio della Rottamazione quater? IMU, TARI e multe potrebbero non rientrare nello stralcio definitivo delle cartelle esattoriali? È solo una confusione interpretativa degli emendamenti legati all’annullamento automatico dei debiti tributari fino a mille euro o c’è dell’altro.

È saltata la tregua fiscale per tutti o si applicano delle condizioni diverse a seconda dei casi? Ecco le domande più frequenti, con le relative risposte.

Rottamazione quater e Saldo e stralcio cartelle: ultimissime

La nuova Rottamazione delle cartelle esattoriali partirà dal 2023.  Il governo Meloni inizia a tracciare la linea dei primi passi degli interventi contenuti nella Legge di Bilancio 2023. Il testo definitivo dovrà essere presentato entro il 31 dicembre 2022.

Sotto la lente d’ingrandimento la riformulazione dei sussidi, pensioni e altre agevolazioni. La tregua fiscale è uno dei provvedimenti più attesi per il 2023. Rottamazione quater, Saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, sono misure che saranno rese operative per alleviare il peso dei debiti dei cittadini.

Un impegno doveroso, da realizzare quanto prima, specie in vista della presunta impennata dell’inflazione al 12%.

Pace fiscale: ecco chi salva

La nuova Pace fiscale 2023, dovrà contenere un nuovo provvedimento di Saldo e stralcio. Una misura che permetterà di non pagare i debiti esattoriali. Non si parla, del salto di un anno, ma bensì, la Riscossione dovrebbe cancellare le cartelle esattoriali che rientrano nel periodo tra il 2000 e il 2015.

La prima mossa del governo Meloni, porta a una cancellazione d’ufficio per i debiti fino a 1.000 euro. Una “Manna dal cielo” per tantissimi contribuenti, che a causa di varie circostanze si ritrovano con una o più pendenze con la Riscossione.

Nel pacchetto originario dei ruoli oggetto di stralcio: multe, IMU, TARI, bollo auto e così via. In particolare, le violazioni del codice della strada, dunque anche le sanzioni doveva rientrare nella cancellazione d’ufficio. Ma, purtroppo, nuovi correttivi tirano fuori dallo stralcio diversi debiti.

Rottamazione quater e Saldo e stralcio: non tutte le cartelle esattoriali rientrano nell’agevolazione

Le ultime novità sugli emendamenti della Rottamazione quater e Saldo e stralcio sono ormai prossimi alla convalida, una buona notizia, se non fosse per le diverse disposizioni, tra cui un differimento del provvedimento nel primo trimestre del 2023. Ciò significa che, la Riscossione non passerà alla cancellazione dal 31 gennaio, ma bensì al 31 marzo 2023.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione dovrà comunicare agli Enti interessati l’azzeramento delle quote (cartelle esattoriali), avviando la sospensione dei debiti.

Per le cartelle escluse dallo stralcio, resta la possibilità di pagare il debito iscritto a ruolo, senza l’aggiunta d’interessi, sanzioni e aggio, se rientra nell’intervallo di tempo compreso tra il 1° gennaio 2000 e fino al 30 giugno 2022.

La decisione dei Comuni che non permette lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro

La tregua fiscale cozza contro la scelta dei Comuni di non aderire alla pianificazione della Riscossione. In altre parole, restano fuori dallo stralcio i debiti riferiti alle multe o altri tributi.

L’emendamento sulla Rottamazione e Saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, prevede la scelta autonoma dei Comuni all’adesione delle disposizioni governative. Per cui, si comprende che le Amministrazioni comunali possono scegliere, se aderire alla nuova riformulazione della Riscossione, dunque permettere la cancellazione definitiva di multe, sanzioni e altre pendenze tributarie sotto i mille euro, oppure, procedere con la non applicazione della norma.

Alla luce di queste considerazioni, si comprende che non tutti i contribuenti otterranno la cancellazione dei debiti esattoriali, a causa della differente applicazione dei crediti, ed è dunque, previsto una cancellazione parziale.

Un intervento studiato per non pressare i Comuni, che con lo stralcio perderebbero il 90% dei crediti, quindi un minor gettito per le casse comunali.

 In conclusione, se la norma dovesse passare, ed essere approvata dalle Camere, molti contribuenti non sarebbe assolti totalmente dai debiti. In particolare, per IMU e altri tributi, come ad esempio TARI, Tosap e così via, si attiverebbe una cancellazione parziale, riferita a interessi e sanzioni.

Dunque, il pagamento delle imposte resterebbe integro, senza stralcio. Mentre, per le sanzioni amministrative, ovvero le multe, verrebbero depennati solo gli interessi, che corrispondono appena alla misura del 10% applicata dopo un semestre.