Taglio cuneo fiscale 2023: il governo Meloni ha inserito all’interno della bozza della Legge di Bilancio relativa al prossimo anno la volontà di potenziare l’esonero contributivo per i redditi più bassi, consentendo così ai lavoratori percepire un aumento all’interno delle proprie buste paga.
La misura, in particolare, prevede il taglio del cuneo fiscale al 2% per i redditi fino a 35.000 euro e al 3%, invece, per i redditi uguali o inferiori a 20.000 euro.
Ultimamente il governo ha poi deciso di innalzare quest’ultima soglia reddituale, portandola a 25.000 euro, in modo che più lavoratori possano beneficiare di uno stipendio più alto.
Questo aumento, però, riguarda cifre piuttosto contenute, dal momento che si parla di una busta paga più elevata di circa 19 / 32 euro lordi al mese.
Andiamo, dunque, a vedere insieme che cos’è e come funziona il taglio del cuneo fiscale 2023 e quali soggetti ne trarranno maggiore vantaggio per quanto riguarda gli stipendi del prossimo anno.
Taglio cuneo fiscale 2023, riduzione del 3% per i redditi fino a 25.000 euro: che cosa prevede la bozza della Legge di Bilancio del governo
Dopo che il governo Meloni ha inserito all’interno della bozza della Legge di Bilancio 2023 l’esonero contributivo al 3% per i redditi fino a 20.000 euro, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha comunicato che la soglia reddituale salirà a 25.000 euro.
In questo modo, più lavoratori avranno il diritto di beneficiare al taglio del cuneo fiscale al 3%, anziché al 2% come continuerà ad essere previsto per gli altri soggetti che percepiscono un reddito uguale o inferiore a 35.000 euro.
L’allargamento della platea disposto dall’esecutivo, dunque, vedrà un aumento delle buste paga per i lavoratori per quanto riguarda il prossimo anno.
Questa agevolazione è stata decisa per aumentare il potere d’acquisto e rientra nella volontà e nel programma del nuovo governo per portare il taglio del cuneo fiscale fino al 5% entro i prossimi 3 anni, così come è stato annunciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
A tal proposito, i soldi che sono stanziati per l’esonero contributivo in questione pesano per ben 4,185 miliardi di euro sui circa 35 miliardi che sono previsti per tutte le misure che sono state inserite all’interno della Legge di Bilancio 2023.
Taglio cuneo fiscale 2023: che cos’è e come funziona
Il taglio del cuneo fiscale è la somma delle imposte, sia dirette che indirette, e dei contributi previdenziali che incidono sul costo del lavoro.
In particolare, quest’ultimo riguarda tutte le categorie di lavoratori, sia i dipendenti che gli autonomi e i liberi professionisti, ed è la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore.
La riduzione delle imposte e dei contributi permette di quantificare gli effetti di:
- tassazione del costo del lavoro sul reddito dei lavoratori;
- occupazione;
- mercato del lavoro.
Attualmente l’Italia ha una tra le percentuali più elevate per quanto riguarda il cuneo fiscale rispetto agli altri Paesi che appartengono all’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il quale risulta avere un peso del 46,5%.
Questo sta a significare che per ogni 100 euro che il datore di lavoro paga al lavoratore, quest’ultimo dovrà versare ben 46,50 euro tra imposte e contributi.
Chi avvantaggia la Manovra 2023? Ecco quali sono le conseguenze per i lavoratori
Il taglio del cuneo fiscale previsto dal governo avvantaggerà, in misura differente, tutti i lavoratori.
In particolare, chi avrà un reddito lordo all’incirca di 35.000 euro potrà beneficiare di un’esonero contributivo di circa 400 euro netti, ovvero poco più di 30 euro per 13 mensilità.
Chi, invece, possiede un reddito fino a 25.000 euro avrà una percentuale di sconto maggiore, ma con un guadagno minore in busta paga.