In Italia la carenza di farmaci riguarda più di 1.700 titoli. 1.761 per l’esattezza, stando all’elenco dei medicinali carenti rilasciata dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Nella lista composta da 3.138 nomi, sono 1.060 quelli che riportano “problemi produttivi”, 287 quelli che presentano “elevata richiesta”. 131 quelli che presentano addirittura una distribuzione contingentata.

Carenza di farmaci contro l’influenza ma non solo

Mancano tutti quei farmaci tipicamente utilizzati per combattere l’annuale influenza, come Tachipirina, Aspirina e Zitromax. Ma mancano anche i principi attivi degli stessi, come il paracetamolo, l’acido acetilsalicilico, l’ibuprofene. Ma non solo. Nella lista dell’Aifa risultano mancare 39 farmaci con l’insulina quale principio attivo, 24 a base di azitromicina – base di diversi antibiotici per le infezioni anche dell’apparato respiratorio  – 71 quelli a base di Epoetina. Nella lista, secondo quanto denuncia la Fifo, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani, mancherebbero anche antibiotici di uso orale e pediatrico, antipiretici e gli aerosol.

Le cause? La guerra in Ucraina e… la corsa al farmaco

La situazione relativa alla carenza di farmaci è problematica a livello europeo, con l’Ema – l’agenzia europea del farmaco – che segnaIa carenze di antibiotici. Ma i, in Italia i motivi riguardano il conflitto in Ucraina ma anche una certa difficoltà al procurarsi i principi attivi e i materiali per il confezionamento. Ad appesantire la situazione però anche una certa tendenza alla corsa alla scorta dei farmaci da parte della popolazione, allarmata certamente dalla virulenza dell’australiana, l’influenza di quest’anno che, dopo tre anni di mascherine, ha trovato una maggior facilità nel costringerci a letto con la febbre; solitamente i sintomi sono riconoscibili: febbre o febbricola, malessere/spossatezza, mal di testa, dolori muscolari, e almeno uno tra i seguenti sintomi respiratori: tosse, mal di gola, respiro affannoso. Il che però rende l’influenza stagionale molto difficile da distinguere rispetto al Covid. La buona notizia, in questo caso, riguarderebbe però i tempi: dopo 50 settimane infatti, sarebbe già stato raggiunto in Italia il picco di casi di influenza in quella che è la più forte degli ultimi 14 anni.

Mandelli: “Basta corsa alle scorte”

In questo momento così difficile evitiamo di fare scorte, evitiamo di fare cure fai da te. Andiamo dal medico, andiamo dal farmacista ma cerchiamo di evitare il consumo compulsivo di farmaci e di antibiotici in particolare. Il tema dell’utilizzo sbagliato degli antibiotici sarà il grande tema del 2050. L’antibiotico è scorciatoia per credere di poter tornare immediatamente in attività. Un conto è un virus, un conto è un batterio, prendere l’antibiotico quando si ha un raffreddore è un errore”, così Andrea Mandelli, presidente Federazione Ordine dei Farmacisti Italiani, durante la trasmissione “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv.