Roma, corruzione negli atti giudiziari. L’avvocato Federico Tedeschini, professore universitario e amministrativista tra i più famosi in Italia, è finito agli arresti domiciliari per un’inchiesta fatta dalla procura di Roma su una serie di immoralità.
Roma, corruzione in atti giudiziari. Chi è l’avvocato Federico Tedeschini
Il nome dell’avvocato Tedeschini è quello più noto tra gli indagati: infatti è stato professore di ruolo all’ex Facoltà di Sociologia dell’Università di Roma La Sapienza. L’uomo ha insegnato dal 1991 ‘Istituzioni di Diritto Pubblico’“. Come avvocato invece, come scritto sul suo sito, si occupa principalmente “di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, nonché di diritto della concorrenza, organizzazione amministrativa, urbanistica, ambiente, pubblico impiego, espropriazioni, trasporti e infrastrutture“. Attualmente è titolare dello studio Tedeschini.
Tedeschini non è l’unico, perché i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Roma hanno arrestato anche l’avvocato Pierfrancesco Sicco. E, nell’ambito della stessa indagine, il GIP (Giudice per le indagini preliminari) Roberta Conforti ha disposto la sospensione dell’esercizio di Pubblico Ufficio per un anno nei confronti di Gaia Checcucci, Commissario ad acta presso la provincia di Imperia per le funzioni di Ente di governo dell’Ato Ovest per il servizio idrico integrato e per Maria Silvestro Russo, magistrato del Consiglio di Stato e dallo scorso febbraio Presidente della Terza sezione del TAR del Lazio. Il giudice, ha sospeso inoltre, dall’esercizio della professione, l’avvocato Gianmaria Covino per la durate di un anno. L’operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Roma è arrivata dopo un’ordinanza del GIP di Roma. Le prove a fondamento del provvedimento cautelare fanno capo alle delle intercezioni telefoniche rinvenute. Conforti ha disposto la misura di arresti domiciliari nei confronti dei due avvocati e tre misure interdittive nei confronti di un magistrato amministrativo, di un avvocato e di un commissario ad acta.
Ecco l’accusa del GIP Roberta Conforti
Le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti, e sono il risultato di alcune analisi documentali e di intercettazioni telefoniche e ambientali. Nelle 80 pagine di ordinanza cautelare, nel contesto dell’inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, Checcucci “in accordo con Sicco, che svolgeva funzione di intermediario degli accordi illeciti e riscuoteva parte del prezzo del reato“, avrebbe conferito, “in violazione dei doveri di imparzialità della Pubblica amministrazione, plurimi incarichi legali e di consulenza allo studio Tedeschini“.
Le accuse comprendono: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e corruzione in atti giudiziari. Le conversazioni “intercettate” inchiodano Tedeschini, che al collega Sicco, rassicurava: “No, ma è tutto regolare, pulito in questa maniera perché vale il principio dell’irrilevanza dei motivi. Tu mi devi andare a dimostrare che io ho fatto questo perché avevamo fatto un pactum sceleris. E come c***o me lo dimostri?“. Queste dichiarazioni sono state scoperte in un’intercettazione del gennaio scorso.
Il GIP Conforti ha disposto i domiciliari per i due professionisti, secondo quanto affermato da lei, le conversazioni intercettate nelle indagini sono “l’ennesima conferma di come Tedeschini rappresenti un centro di riferimento e di potere nella Capitale per accedere a raccomandazioni politico-istituzionali; in tal modo Tedeschini acquisisce ulteriore potere e credito presso centri di interesse da “monetizzare” al momento opportuno con richieste di favori per sé, per i suoi clienti o persone a lui vicine“.