Non è la prima volta, era già successo in Trentino quando le erano state recapitate due lettere firmate da “le nuove brigate rosse”. Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha nuovamente subito minacce di morte. Questa volta è successo a Bologna dove sono apparse delle scritte piuttosto eloquenti nella portata del messaggio: “Giorgia occhio al cranio” con tanto di contrassegno della ‘A’ di matrice anarchica. La Premier è intervenuta, in un commento, con un post su Facebook:

Leggo che a seguito di una manifestazione a Bologna contro il cosiddetto “decreto anti-rave” sarebbero apparse in città minacce nei confronti miei e delle Forze dell’Ordine. Come ho già detto più volte, questo Governo rivendica le proprie scelte e non si lascerà intimidire da chi vorrebbe un’Italia sottomessa all’illegalità. Se questa è la modalità con cui certi personaggi hanno intenzione di contrastare la nostra azione in tema di sicurezza, significa che siamo sulla strada giusta.

Minacce di morte a Meloni: le reazioni

Come già successo nella precedente occasione, dove le reazioni di solidarietà avevano riguardato anche esponenti di opposizione, sono arrivati commeti di vario tipo in merito alle minacce di morte indirizzare al Premier Giorgia Meloni. Il Senatore, Presidente della Commissione Bilancio, Nicola Calandrini ha commentato:

Solidarietà al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nuovamente vittima di minacce da parte di militanti dei centri sociali. Un tentativo di inasprire il dialogo politico della nostra Nazione, che tuttavia non ci spaventa e anzi ci conferma di essere dalla parte giusta. Quando si ricorre alla violenza è perché mancano le idee e gli argomenti a suffragio delle stesse. Come esponente di Fratelli di Italia esprimo la più profonda solidarietà a Giorgia Meloni. Come Senatore mi aspetto anche che gli esponenti di tutte le forze politiche prendano le distanze da questo modo di intendere la militanza che è retaggio di un passato che è bene tenersi alle spalle.

Gli fa eco il presidente di Fratelli d’Italia alla Camera bassa. Così Lucio Malan:

In Italia per la prima volta dopo un decennio c’è un governo espressione diretta del voto degli italiani, ma la spirale d’odio innescata da mesi di propaganda violenta da parte di una certa sinistra non si ferma. “Meloni occhio al cranio”. è questo lo slogan scandito dai militanti dei centri sociali di Bologna, un linguaggio che va respinto con forza da tutti. La nostra democrazia ha gli anticorpi per isolare questi personaggi ma è ora che tali atteggiamenti siano censurati in maniera decisa e ferma, perché troppo spesso proprio nei confronti di Giorgia Meloni abbiamo ascoltato distinguo e toni assolutori. Al Presidente Meloni piena solidarietà, gli italiani sono con lei.

Dal governo, invece, le parole di soliderietà arrivano da Elisabetta Casellati:

La mia solidarietà a Giorgia Meloni per l’ennesimo episodio di minacce di morte. Adesso il mondo della politica si fermi. Dobbiamo interrompere questa pericolosa escalation, isolare chi ne è protagonista e riflettere seriamente su ciò che sta generando questo clima di odio.