Duro colpo a Epic Games e al settore dei videogiochi: la Federal Trade Commission, la più importante organizzazione a tutela dei consumatori, ha condannato la casa produttrice al pagamento di una multa di 520 milioni di dollari per aver violato la privacy nel suo titolo di successo Fortnite. Si tratta di un patteggiamento secondo quanto riferiscono fonti del New York Times che hanno lanciato l’indiscrezione, che però costituisce al tempo stesso anche la più alta somma mai deliberata dal FTC in oltre cento anni di storia. Scorrendo anche i registri delle sentenze siamo anche di fronte al più grande risarcimento contro un player dell’industria videoludica.

In breve, ha acconsentito a milioni di ragazzi sotto i 13 anni, età minima per giocare, di iscriversi alla piattaforma per estrapolare alcuni dati. Per questa violazione, che non osserva il Children’s Online Privacy Protection Act (una legge risalente al 1998 che tutela le fasce più deboli da possibili truffe e strategie di marketing coercitive), la multa comminata è di 275 milioni di dollari. Ma oltre al danno per i consumatori anche la beffa, dal momento che Epic Games aveva avviato pratiche ostruttive contro la richiesta avanzata dai genitori di cancellare quei dati: rassicurazioni di facciata a cui non ebbe seguito l’effettiva rimozione dei dati sensibili.

Multa Fortnite, violata anche la tutela dei consumatori

L’altra parte della multa comminata a Fortnite, del valore di 245 milioni di dollari, deriva dall’accertamento della violazione di pratiche commerciali scorrette (specialmente ai danni degli utenti più giovani). Di fatto costituisce un risarcimento per tutte le vittime dei cosiddetti “dark patterns”, vale a dire delle grafiche particolarmente accattivanti create su misura per invogliare gli utenti a fare acquisti.

Epic Games sarà inoltre chiamata a cambiare i suoi sistemi di tracciamento dei dati, impegnandosi a sviluppare e adottare un nuovo meccanismo di privacy per gli adolescenti.