Giornata movimentata nella zona di Borgo Incrociati a Genova dove alcuni operai salgono sulla gru minacciando di buttarsi nel vuoto, protestando a gran voce per il mancato pagamento degli stipendi. Ampio il dispiegamento di forze durante la mattina e le prime ore di questo pomeriggio.

Intorno alle ore 9:30 di oggi, Lunedì 19 Dicembre 2022 infatti, uno dei lavoratori, originario dell’Iraq, è salito sopra a una gru del cantiere che si trova nei pressi dell’ex palazzo delle Poste, al centro dei lavori di riqualificazione per diventare la nuova sede dell’Iren, il gruppo di multiservizi che produce ed eroga elettricità, e ha attirato l’attenzione minacciando di lasciarsi cadere nel vuoto. 

Tempestivo l’intervento dei pompieri e delle forze dell’ordine che fortunatamente dopo una breve trattativa sono riusciti a far scendere l’operaio dal mezzo di lavoro. A questo punto, l’uomo è stato trasportato all’ospedale San Martino di Genova per alcuni accertamenti.

Genova operai salgono sulla gru: il secondo episodio

L’allarme sembrava rientrato e la situazione tornata alla calma, ma intorno alle 13 un altro operaio, originario dell’Iran, è salito sopra alla gru ripetendo la protesta. Alle finestre del palazzo i colleghi al lavoro, ancora con i caschetti in testa, parlano con l’uomo per convincerlo a scendere.

Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco con il nucleo Saf e l’autoscala, i carabinieri del nucleo radiomobile e gli agenti della polizia locale che si sono occupati della viabilità nella zona del capoluogo ligure.

Intorno alle 14:30 è intervenuto il negoziatore dei carabinieri, l’uomo sulla gru ha chiesto una giacca per ripararsi dal freddo. Presente in zona anche il personale del 118 con l’ambulanza pronto a intervenire in caso di necessità.

Un collega racconta al giornale online di “GenovaToday“:

“Non è pagato da mesi, le persone devono sapere in che condizioni lavoriamo, siamo davvero disperati”.

Secondo quanto raccolto sul posto da altri testimoni il secondo lavoratore salito sulla gru nella giornata di oggi avrebbe avuto un grave incidente a una mano in cantiere, ma avrebbe comunque continuato a lavorare e a causa degli stipendi non pagati avrebbe perso la casa e sarebbe finito a dormire in strada.

Si tratterebbe di ditte che lavorano in subappalto nel cantiere Iren che, secondo quanto riferito dai lavoratori, non pagherebbero gli operai da almeno tre o quattro mesi.

Anche il titolare dell’azienda dei ponteggi ha raccontato di avere problemi con il pagamento di alcune fatture arretrate e ha minacciato di bloccare il cantiere se non verranno saldate entro 30 giorni. 

La situazione è rimasta in stallo per parecchie ore, con l’uomo ancora sulla gru e i soccorritori che cercavano in tutti i modi di convincerlo a scendere. Poco dopo le ore 15 l’uomo è finalmente sceso dalla gru e ha deciso spontaneamente di recarsi in ospedale per un controllo, accompagnato dall’ambulanza della Nuova Volontari del Soccorso di San Fruttuoso.

Le parole del segretario generale Fillea Cgil Genova e Liguria

Federico Pezzoli, segretario generale Fillea Cgil Genova e Liguria ha spiegato che:

“In quel cantiere sta operando la Cosmo, storica azienda del panorama edile genovese, realtà che sta subendo un periodo di forte crisi dal destino incerto. In questo quadro nel cantiere si avvicendano ditte provenienti da ogni parte d’Italia per la maggior parte non iscritte alla Cassa edile genovese e pertanto molto difficili da monitorare sia dal punto di vista della regolarità contributiva sia rispetto alle tutele ai dipendenti su salute e sicurezza sul lavoro. In questa vicenda la Fillea Cgil chiede alla committenza, Iren, di onorare gli impegni nei confronti della Cosmo in modo da non dare alibi all’azienda nel non pagare le retribuzioni ai propri dipendenti. I gesti di disperazione ai quali stiamo assistendo sono il drammatico esempio di una realtà, quella delle costruzioni, dove andrebbero implementate le regole, non diminuite. Il Governo invece ha introdotto l’appalto a grappolo ossia la possibilità di parcellizzare le lavorazioni in una catena infinita che ha un inizio ma della quale è difficilissimo vedere la fine, con il risultato”.