Marc Marquez, da quando si è fratturato l’omero destro nel luglio del 2020, ha attraversato un percorso di rientro molto complicato e ricco di peripezie. “Tutto questo mi ha insegnato che di corpo ne ho uno solo”. Marquez ha provato a correre subito la settimana successiva all’operazione, evidentemente un esperimento non riuscito, visto che la placca che sosteneva l’omero si è rotta, e Marquez si è dovuto operare altre due volte.
Marquez tra infortunio e consapevolezza
Nel 2022 Marquez è tornato sotto i ferri per la quarta volta, mentre l’anno precedente fu in grado di vincere 3 gare. La quarta operazione ha risolto la sovrarotazione di 30° che si era creata nell’omero, e così il campione della Honda è riuscito ad arrivare sul podio a Philip Island, in Australia, dove ha sfiorato la vittoria chiudendo al secondo posto alle spalle di Alex Rins.
Marquez sembra aver risolto i problemi fisici, ora però spetta alla Honda costruire una moto tecnicamente al livello della concorrenza, per poter permettere allo spagnolo di spingere fino al limite. Anche se la situazione del braccio è migliorata, il catalano ha detto che non avrà più a disposizione un arto normale:
Dopo quattro operazione chirurgiche è impossibile che il braccio torni ad essere normale, è un braccio che è stato aperto quattro volte. Quest’inverno devo capire qual è il massimo di questo braccio, che credo possa ancora migliorare molto. La cosa più importante è che ogni settimana mi sento meglio. Naturalmente arriverà un giorno in cui i progressi si fermeranno e vorrà dire che sarò arrivato al 100% delle possibilità che può offrirmi il braccio destro.
Prima di queste dichiarazioni, Marquez aveva parlato di Bagnaia dicendo che il suo titolo è stato vinto perché la altre moto non erano al livello della Ducati. Staremo a vedere se la Honda colmerà il gap tecnico, per permettere a Marquez di competere con Pecco.