Congedo parentale. Il ministro Giorgetti ha delineato il maxiemendamento con cui si ritocca la Manovra. Novità anche per quanto riguarda il tema del congedo parentale.
Congedo parentale
E’ stato previsto l’aumento all’80% dell’indennità del congedo parentale, ricondotta ai genitori in via alternativa. Giorgetti ha spiegato che “è stata rilevata un’incongruenza sul fatto che non potesse essere prevista questa indennità anche ai padri e abbiamo raccolto questa sensibilizzazione eliminando questa incongruenza”. “Abbiamo poi -ha aggiunto Giorgetti- incrementato l maggiorazione della misura dell’assegno unico universale riconosciuto a nuclei con 4 o più figli“.
La riforma Draghi
Il pacchetto di congedi a disposizione dei genitori era stato da poco riformato dal precedente governo attraverso il decreto 105/2022 entrato in vigore ad agosto. In quella riforma sono stati estesi i mesi di congedo indennizzato al 30% della retribuzione, portandoli da 6 a 9 fino al compimento dei 12 anni del figlio. Ora si interviene su uno di questi mesi innalzato all’80% ma entro il sesto anno del bambino o della bambina.
Cos’è il congedo parentale
Il congedo parentale è il diritto ad un periodo di 10 mesi di astensione dal lavoro spettante sia alla madre sia al padre lavoratori, da ripartire tra i due genitori e da fruire nei primi 12 anni di vita del bambino.
In particolare, l’art. 32 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, prevede che ciascun genitore lavoratore dipendente possa assentarsi dal lavoro per un periodo di 6 mesi, anche frazionabile, nei primi 12 anni di vita del bambino.
Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto. Se il rapporto di lavoro cessa all’inizio o durante il periodo di congedo, il diritto al congedo stesso viene meno dalla data di interruzione del lavoro.