Lercio nuovo libro: è di Stefano Pisani autore della redazione irriverente del noto Lercio.it il nuovo libro “Non cielo dicono! Manuale complottista di medicina molto alternativa” che sfotte in maniera delicata il mondo del complottismo, soprattutto quello social in cui dilagano commenti di ogni tipo di gente che si scaglia anche contro la medicina attuale. Stefano Pisani è intervenuto nella trasmissione “Che Musica Maestro” con Arianna Caramanti e Lele Martinelli, su Radio Cusano Campus per presentare il suo nuovo libro e spiegare da dove nasce l’idea di raccogliere gli strafalcioni più grotteschi tra i commenti social alle varie notizie di attualità.

“Non cielo dicono! Manuale complottista di medicina molto alternativa”

Lercio nuovo libro per l’autore Stefano Pisani che ai microfoni di Radio Cusano Campus spiega da dove arriva l’esigenza di scrivere questa raccolta irriverente di strafalcioni in campo medico: “C’è da dire una cosa: ovviamente il mondo del complottismo è molto variegato e io personalmente non pretendo di fare un’analisi sociologica di tutta la questione che si è scatenata sotto la pandemia di Covid19. Il libro nel mio caso prende come pretesto questo discorso generale di cospirazionismo anche nelle punte più estreme come i terrapiattisti e si parte da qui come sfondo comico ma in generale non voglio si pensi che il mio sia un libro divisivo e che miri a bastonare qualcuno che ha idee differenti; questo è un manuale in cui ci sono scritte tutte malattie che ho letto in modo storpiato nei vari social a commento di qualche notizia: ad esempio c’è il diabete MERLINO, le vene VANITOSE, l’ernia del DISCOLO, la forza di GRAVIDANZA… Per l’80% di casi sono cose realmente esistenti prese da gruppi in cui vengono raccolti tutti gli strafalcioni fatti dalla gente comune, il resto l’ho inventato per ridere. A seguito di questo mi sono chiesto: ma se uno volesse descrivere questi strafalcioni, cosa ne verrebbe fuori? Sono arrivato così a questo libro che ripeto, è solo per ridere e non vuole offendere nessuno: da una parte si può anzi provare anche una sorta di comprensione per queste persone alle prese ultimamente sempre più con la medicina che è una materia molto complicata e articolata, anche a causa della situazione pandemica che ci ha fatto tutti prender confidenza con alcune tematiche fino ad allora sconosciute.”