Ultime modifiche in atto per l’approvazione definitiva della Manovra 2023. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è arrivato nella tarda serata di ieri in commissione Bilancio della Camera con l’atteso terzo pacchetto di emendamenti del governo alla Legge di Bilancio. Al suo arrivo sono rientrati anche i deputati dell’opposizione che avevano abbandonato i lavori contestando i ritardi accumulati nel deposito del documento da parte dell’esecutivo. La seduta si è conclusa dopo la mezzanotte e la commissione verrà nuovamente convocata oggi, alle ore 10, per le ammissibilità degli emendamenti e l’ufficio di presidenza. I lavori sull’esame degli emendamenti, poi, dovrebbero riprendere nel pomeriggio. Nel corso della giornata sono in programma una serie di incontri bilaterali fra il Mef e i vari gruppi parlamentari. L’obiettivo è individuare gli emendamenti di maggioranza e opposizione che potranno entrare nella legge di bilancio.

Manovra 2023, le ultime modifiche.

Di seguito tutte le novità e le conferme previste nell’ultimo pacchetto di emendamenti presentato ieri dal Governo:

  • Taglio cuneo 3 percento sale a tetto 25mila euro – Passa da 20 a 25mila il tetto del reddito per il taglio del cuneo di un ulteriore punto percentuale. È stato il primo annuncio del ministro dell’economia intervenendo in commissione Bilancio alla Camera sulla manovra.
  • Pensioni minime a 600 euro per over 75 – Confermato che negli emendamenti del governo c’è l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per tutti quelli che hanno 75 anni.
  • Sale indicizzazione per pensioni 5 volte minima – revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024: è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima e ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi
  • Per Cila Superbonus 110% termine 31 dicembre – confermata anche la possibilità di presentare la cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110 percento.
  • Reddito di cittadinanza ridotto a 7 mesi
  • Decontribuzione 8mila euro a chi assume beneficiari Rdc – si è aumentato da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo determinato i beneficiari del Reddito di cittadinanza. La misura, ha detto Giorgetti, permette di coprire di fatto l’intera platea dei nuovi assunti perché livelli significativi.
  • Stop alla norma sul Pos – Il governo con un emendamento depositato in Commissione fa dietrofront e torna alla vecchia misura attualmente in vigore e che prevede la sanzione di 30 euro a chi rifiuta il pagamento elettronico. La norma, che era stata bocciata da Bruxelles in quanto introduceva dal primo gennaio una soglia di 60 euro sotto la quale non sarebbe scattata nessuna sanzione in caso di rifiuto dell’utilizzo del Pos da parte dell’esercente o del professionista, verrebbe sostituita con l’introduzione, risorse permettendo, di crediti d’imposta a titolo di ristoro delle commissioni pagate da commercianti e professionisti per i pagamenti digitali. Il correttivo lascerebbe comunque immutato il nuovo limite all’utilizzo dei contanti che con il Ddl viene fissato dal prossimo primo gennaio in 5000 euro.
  • Per i mutui possibilità passare a tasso fisso – è stata ripristinata la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso
  • Indennità congedo parentale al 80 percento – tra le ultime modifiche alla manovra previsto l’aumento all’80 percento dell’indennità per il congedo parentale ai genitori in via alternativa. Incrementato anche la maggiorazione della misura dell’assegno unico universale riconosciuto a nuclei con 4 o più figli. L’emendamento aumenta la maggiorazione del 50 percento portandola dagli attuali 100 euro a 150 euro e rendendola strutturale.
  • Iva teleriscaldamento al 5 percento in primo trimestre 2023 – riguardo al il caro energia è prevista la riduzione dell’aliquota Iva al 5 percento per il primo trimestre 2023. Non solo: anche la riduzione al 10 percento dell’Iva per i pellet per il 2023.
  • Calcio come altri, contributi entro data definita – quanto alla misura cosiddetta “salva-calcio” il ministro ha ribadito che la vicenda del calcio, appunto, verrà trattata come tutti gli altri debiti di tutte le altre imprese, con stesse condizioni per i debiti fiscali. Per quelli previdenziali il pagamento verrà fatto entro la data definita pena l’avvio delle procedure previste.
  • Casa, sconto Irpef per chi compra dal costruttore – per favorire la ripresa del mercato immobiliare, è arrivata la detrazione del 50 percento dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di case ad alta efficienza energetica (in classe A e B) effettuati entro il 31 dicembre 2023 direttamente dal costruttore.
  • Extraprofitti solo se almeno 75% ricavi da energia – cambia anche la norma sugli extraprofitti. Si riduce la platea, nonostante la tassa finora non abbia dato i risultati sperati: colpirà solo chi ha almeno il 75 percento dei ricavi dalle attività di produzione e vendita di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi.
  • Cartelle, stralcio a marzo – il governo rivede il calendario dello stralcio delle cartelle e la definizione delle liti pendenti. Sulle cartelle slitta dal 31 gennaio al prossimo 31 marzo lo stralcio dei carichi fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione al 31 dicembre 2015.
  • Sulle multe ultima parola ai sindaci – nel pacchetto riguardo le ultime modifiche alla manovra più tempo concesso soprattutto per poter estendere lo stralcio anche alle multe, lasciando comunque l’ultima parola ai sindaci i quali potranno procedere allo stralcio o al contrario mantener in vita la multa da riscuotere.