Marino Bartoletti sulla malattia di Sinisa Mihajlovic, il ricordo toccante del grande giornalista durante la sua intervista a Che Tempo Che Fa. Non solo il commento sulla vittoria dell’Argentina, ma anche il toccante ricordo dell’ex allenatore del Bologna e del collega Mario Sconcerti durante la sua intervista con Fabio Fazio.
Marino Bartoletti malattia di Sinisa Mihajlovic e il suo ricordo
Marino Bartoletti ricorda in modo toccante Sinisa Mihajlovic, un uomo che ha saputo farsi amare da ogni addetto ai lavori del calcio: “Siniša Mihajlović era un tifoso della vita, di cui noi eravamo profondamente innamorati perchè il suo amore con Arianna era nato praticamente durante Quelli che il calcio, quando lei lo incitava e c’era la cara Anna Marchesini insieme alla Signorina Carlo. Evito ogni forma di retorica: in estrema sintesi l’uomo ha superato il giocatore e alla fine è stato un esempio enorme per tutte quelle persone che stanno soffrendo per i motivi per cui ha sofferto lui e che lui ha invitato a tenere duro”, c’è spazio anche per il ricordo di Mario Sconcerti “Mi chiedo come Mario Sconcerti avrebbe raccontato con gioia e profondità questo Mondiale. Uso una definizione desueta: Mario è stato un grande maestro, un grande solista che è saputo essere un grande direttore”.
La leggenda di Messi si è compiuta
Marino Bartoletti non può commentare la notizia del giorno, ovvero che la leggenda di Leo Messi si è compiuta con la vittoria dell’Argentina sulla Francia in cui ha messo la sua firma indelebile con due gol e un rigore nel momento decisivo: “Messi era l’eterno incompiuto, nel senso che si è sempre detto che, al contrario di Maradona, non era mai stato in grado di portare la sua Argentina tenendola per mano al titolo mondiale. Stavolta ci è riuscito, è stata una finale crudele e bellissima, forse la più bella della storia all’interno del Mondiale probabilmente e moralmente più criticabile della storia”.
Le polemiche sul Mondiale in Qatar e il paragone con Usa ‘94
Il giornalista analizza anche la polemiche sulla violazione dei diritti umani in Qatar: “Questo è il Mondiale più moralmente discutibile della storia del calcio: è stato un capriccio che questo Paese ha voluto e ha pagato. Il calcio si è venduto, anzi si è svenduto. Le Federazioni non hanno fatto gesti importanti per far capire quello che dovrebbe fare lo sport quando va in territorio nemico, quando ci sono dei valori che andrebbero esportati. Invece ha subìto quelli che sono i disvalori di chi li ha ospitati. C’è stato qualche gesto individuale: gli iraniani che non hanno cantato il loro inno, i tedeschi che si sono messi la mano sulla bocca e tante altre cose. C’è da dire che questa finale è stata quasi immeritata dal tanto che è stata bella. Io l’ho seguito con freddezza, anche se freddezza non è il concetto più abbinabile al Qatar, però alla fine un’occhiata l’abbiamo data”, poi c’è il paragone con l’esportazione del calcio avvenuta nel mondiale americano: “La cosa più inconcepibile è che mentre nel ‘94 si cercò di far attecchire il calcio negli Stati Uniti per un progetto abbastanza verosimile, domani il tendone del circo si chiude e non ci saranno più gli stadi e non ci sarà più niente. Sarà un’esportazione di qualcosa che è interessato loro soltanto per 30 giorni per il capriccio di un bambino ricco la notte di Natale”.
Marino Bartoletti moglie, figlia, malattia tumore e i suoi libri
Marino Bartoletti è stato sposato con la moglie Carla Brunelli dal 1976 al 2016, quando la donna è morta tragicamente a seguito di un incidente domestico. I due hanno avuto una figlia, Cristina Bartoletti. Durante una puntata di Oggi è un altro giorno Marino Bartoletti ha annunciato di essere guarito dal tumore che lo aveva colpito. Il popolare giornalista è anche uno scrittore, è uscito infatti da poche settimane il suo nuovo libro La discesa degli dei che conclude la trilogia iniziata nel 2020 con Le cena degli dei e proseguita lo scorso anno con Il ritorno degli dei.