Superbonus 110% cessione del credito: dopo che il governo Meloni ha previsto la sua proroga per quanto riguarda il 2023, con la diminuzione dell’aliquota al 90%, l’esecutivo fa dietro front.

In particolare, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ritiene questa misura che ha rilanciato alla grande il settore edile come troppo onerosa e concessa a pochi eletti.

Dunque, nascono i dubbi su una sua effettiva introduzione da parte del governo all’interno della Legge di Bilancio 2023 e cresce la preoccupazione riguardo una sua possibile abolizione a partire dal prossimo anno.

A questa problematica del futuro se ne aggiunge una del passato e del presente, che riguarda il blocco della cessione del credito. Quest’ultima, in particolare, ha generato una situazione negativa sia per i contribuenti che per le imprese e i professionisti che hanno applicato lo sconti in fattura.

Superbonus 110% cessione del credito, Jacopo Ferretti (Confartigianato) attacca: “Non riesco più a capire se sia ancora un incentivo a favore dei cittadini o delle banche”

Anche se la maggioranza degli Istituti e delle banche non accetta più crediti, il Superbonus 110% non si è ancora arrestato e procede con delle proposte “imbarazzanti” secondo la denuncia effettuata dal Segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze.

In particolare, ecco quali sono le parole di Jacopo Ferretti in merito a questa situazione:

Non riesco più a capire se il Superbonus sia ancora un incentivo a favore dei cittadini o delle banche. Visto ciò che stiamo riscontrando temo propria sia solo a favore di quest’ultime.

La banca apre una pratica, senza però precisare il prezzo di acquisto, richiede la documentazione e, quando ha il disco verde, fornisce la percentuale. La percentuale sta diventando imbarazzante: sul 110%, per esempio, riconoscono circa l’80% tenendo per sé un 30-35% o anche 40%, per altri incentivi, di interessi, su lavori già fatti. Fino a poco tempo fa si arrivava a circa l’8%.

In Toscana, nel mese di novembre, a dati Enea, ci sono stati oltre 26mila interventi: immaginiamo su questi numeri gli interessi che vanno a incassare le banche!”.

Dopodiché, il Segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze, Jacopo Ferretti, ha aggiunto che in questo momento è necessario porre un tetto massimo per quanto riguarda la cessione del credito. Ecco quali sono state le sue parole:

“In questo modo tutto il circuito si inceppa a meno che non si passi attraverso queste vere e proprie forche caudine. Siamo di fronte a una distorsione pesante del mercato e anche un tradimento degli obiettivi originali del Superbonus. Ci sono stati già troppi interventi da parte dei governi sul Superbonus con effetti generalmente negativi ma questo è un punto da correggere: serve un tetto massimo”.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti sui bonus edilizi: “Sono costati molto per benefici dati a pochi”

Sempre riguardo al tema del Superbonus 110% e del meccanismo della cessione del credito, in risposta all’interrogazione 3/00071 presentata dal deputato del Movimento 5 Stelle, Agostino Santillo, in data 14 dicembre 2022, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha parlato dei costi troppo elevati legati a questa misura.

In particolare, ecco quali sono state le sue parole in merito:

“Mi preme in primo luogo ricordare che, seppure tali misure si siano rilevate uno strumento utile a consentire il rilancio del settore edilizio, sono costate molto per benefici dati a pochi. Già il precedente Governo ha adottato numerose modifiche in merito alla disciplina della cessione dei crediti, al fine di limitare gli abusi, i comportamenti fraudolenti connessi alla predetta disciplina.

Lascio a voi valutare quali interventi il governo avrebbe potuto adottare utilizzando tali risorse, quali ad esempio la riduzione complessiva del cuneo fiscale, previdenza di circa 10 punti percentuali”.