La legge di bilancio 2023 è pronta al suo terzo giro di emendamenti, attesi per la serata odierna. L’orario dovrebbe essere all’incirca le 19.30, questo è quanto trapela delle fonti parlamentari interne all’Ufficio di presidenza. Non mancano le critiche nei confronti dell’iter intrapreso da questa manovra, con diversi ritardi e rinvii. La votazione decisiva dovrebbe essere attesa nella giornata di venerdì e ci sono altissime probabilità che si ricorra al voto di fiducia sul testo.
Legge di bilancio 2023, le novità sul Pos
La legge di bilancio 2023 è stato l’argomento delle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in particolare in merito all’obbligo sull’avere il Pos da parte degli esercenti:
“Questo è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini, ci inventeremo un altro modo per non far pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”.
L’argomento resta spinoso ed i dietrofront fatti dal governo sul tema sono già numerosi: in primo luogo la presunta soglia dei 60 euro, sotto alla quale i commercianti possono rifiutare il pagamento elettronico senza ricevere nessuna sanzione; oggi la cifra sembra essersi assestata sui 30 euro. Questione a parte sarà capire, nel caso, come e dove il governo intenda trovare i fondi per ridurre a 0 le commissioni sui piccoli pagamenti. In tal senso, sono diversi gli istituti bancari che procedono in ordine sparso: ne è un esempio Intesa Sanpaolo, che ha eliminato il canone mensile per il Pos (a carico dell’esercente) per tutto il 2022 e azzerato le commissioni sui pagamenti sotto alla soglia dei 15 euro.
Tuttavia il punto relativo alla soglia dei 60 euro (o 30 euro) sembrerebbe essere definitivamente saltato perché contrario agli impegni precedentemente presi dal governo italiano con l’Europa. Chiarezza in tal senso dovrebbe arrivare questa sera per mezzo dell’attuale ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, atteso per un intervento in commissione Bilancio.
Riguardo alle tempistiche della manovra, Giorgia Meloni ha ribadito come la legge di bilancio non abbia mai avuto, dal punto di vista storico, un’approvazione semplice:
“La manovra non ha mai una approvazione facile: stiamo facendo tutti il nostro lavoro. Però penso che abbiamo fatto del nostro meglio nelle condizioni e nei tempi che avevamo, per dare al Parlamento la possibilità di avere i tempi di valutarla[…]. Noi siamo stati molto disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che arrivavano: se ne arrivano di buone, nessun problema ad approfondirle. Se invece l’approccio è pregiudiziale, il governo deve fare il governo e l’opposizione l’opposizione.”