Si chiamava Dmitry Zelenov l’ultimo oligarca russo morto in circostanze sospette da quando la Russia ha dato avvio all’invasione in Ucraina: il fatale incidente risale al 9 dicembre scorso all’interno di un’abitazione ad Antibes, in Francia.
Dmitry Zelenov era un oligarca russo di 50 anni e tra i cofondatori di un gruppo immobiliare di prestigio attivo soprattutto nella zona di Mosca, la capitale russa. L’incidente che lo ha visto coinvolto risale al 9 dicembre: l’oligarca era riunito con amici e parenti in occasione di una cena ad Antibes, in Francia. L’uomo sarebbe accidentalmente caduto dalle scale ed in seguito avrebbe sbattuto violentemente la testa contro una ringhiera.
L’arrivo dei soccorsi è stato tempestivo ed è stato portato in gravi condizioni nel centro medico più vicino, l’uomo tuttavia non è sopravvissuto alla notte. La notizia del decesso è arrivata mediante una nota dell’agenzia di stampa russa Baza, che sottolinea in modo particolare come la vittima fosse già stata operata al cuore per precedenti problemi cardiaci. Questa, tuttavia, non è considerata la causa della morte da parte delle forze dell’ordine del posto che hanno ricostruito l’evento: il decesso sembra essere avvenuto in circostanze accidentali.
Dmitry Zelenov, l’ultimo di una lunga lista di oligarchi russi morti misteriosamente
Zelenov era tra i cofondatori di una nota impresa di costruzioni, Don-Stroy, molto attiva soprattutto nei sobborghi di Mosca: l’uomo era contrario all’invasione dell’Ucraina fin dall’inizio e si aggiunge ad un macabro elenco di personalità morte misteriosamente.
Si faccia riferimento, ad esempio, ad Alexander Tyulakov, un alto dirigente interno a Gazprom, ritrovato impiccato all’interno della propria abitazione il 25 febbraio scorso. Quasi un mese più tardi è stata la volta di Vasily Melnikov, morto con la moglie ed i suoi due figli dopo un assalto nel loro appartamento a Dizhny Novgorov. Altre due vittime risalgono al mese di aprile: il 18 è stato rinvenuto senza vita Vladislav Avaev (vicepresidente di Gazprombank), all’interno della propria abitazione a Mosca, stesso epilogo per Sergey Protosenya (vicepresidente di Novatek), ritrovato in una villa in Spagna.
La lista è tutt’altro che terminata e le morti sospette sono proseguite anche durante l’estate. Il 4 luglio scorso è stata la volta di Yuri Voronov, l’amministratore della società Astra-Shipping, attiva nella stipulazione di contratti per conto di Gazprom: l’uomo è stato ritrovato senza vita all’interno della piscina della propria abitazione. Per Ravil Maganov invece, presidente di una compagnia petrolifera russa, si sarebbe trattato di suicidio (secondo l’agenzia TASS): l’uomo sembrerebbe essere caduto da una finestra all’interno di un ospedale della capitale russa; la sua società era finita sulle prime pagine dei giornali per essere state tra le poche ad esporsi come pubblicamente contrarie all’invasione in Ucraina.