A Taranto, nelle ultime ore sono stati sequestrati circa 160 kg di fuochi d’artificio illegali e destinati alla vendita non autorizzata.

L’operazione è stata condotta dagli agenti della sezione Falchi della Questura di Taranto con la collaborazione della Divisione Polizia Amministrativa.

Il materiale pirotecnico è stato rinvenuto all’interno di due distinti appartamenti di uno stesso palazzo del quartiere Paolo VI.

Nello specifico in un alloggio erano stoccati 15 botti di Categoria F2, comunemente definiti “batterie”, e 17 confezioni contenenti 6 bengala, del peso lordo di 70 kg e massa attiva di 8.3 kg. Nella seconda unità immobiliare invece erano detenuti irregolarmente 18 artifici pirici di Categoria F2, del peso lordo di 90 kg e massa attiva di 8,9 kg.

Gli agenti hanno posto tutto il materiale sotto sequestro ipotizzando la sua prossima vendita al dettaglio in occasione delle imminenti preparazioni per i festeggiamenti per il Capodanno.

Tutti i prodotti pirotecnici erano custoditi senza alcuna misura di precauzione e ciò avrebbe potuto mettere potenzialmente in pericolo tutti i residenti dello stesso stabile. Il materiale quindi è stato messo in sicurezza dal personale del Nucleo Artificieri della Questura di Taranto.

I due possessori del materiale sequestrato sono stati denunciati per detenzione illegale di artifizi esplodenti di Cat. F2, custoditi senza sicurezza e privi delle previste licenze dell’Autorità.

Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente è emerso che entrambi erano già noti alle forze dell’ordine per precedenti.

Taranto 160 kg di fuochi d’artificio sequestrati: materiale pirotecnico confiscato ad un 21enne

Lo scorso 13 Dicembre, gli stessi agenti della Squadra Mobile di Taranto avevano infatti condotto un controllo all’interno dell’appartamento di un 21enne tarantino sospettando il possesso di armi da fuoco. Nell’accertamento i militari hanno trovato le chiavi di un altro appartamento al quarto piano dello stesso stabile, appena acquistato dal ragazzo.

I poliziotti hanno perciò ampliato la perquisizione alla seconda unità immobiliare al cui interno sono state rinvenute 119 batterie pirotecniche, aventi un peso totale di quasi 700 kg con una massa attiva in grado di esplodere complessivamente pari a 92 kg.

Anche in questo caso il materiale sequestrato è stato stoccato in tutta sicurezza da parte dei militari della sezione Artificieri della Questura di Taranto. Come inevitabile conseguenza il 21enne è stato denunciato in stato di libertà perché presunto responsabile del reato di vendita di materie esplodenti senza licenza dell’Autorità competente, nonché per detenzione in luogo non idoneo di materiale pirotecnico.

Attività illecite anche in un bar

Infine la Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa ha notificato ad un bar del quartiere Tamburi l’ordinanza di sospensione ex art. 100 TULPS per 7 giorni della SCIA per la somministrazione di alimenti e bevande. Il provvedimento, emesso dal Questore della città Massimo Gambino, deriva da un controllo congiunto effettuato nei primi giorni di Dicembre dalla Squadra Mobile e dagli agenti della Squadra di Polizia Amministrativa della Divisione PAS e dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Taranto che aveva già portato alla denuncia in stato di libertà di tre soggetti, tra cui il titolare dell’esercizio commerciale.

Per essi il reato contestato è l’attività di scommessa priva di autorizzazione. Infatti le seguenti indagini hanno mostrato elementi che hanno indotto gli inquirenti a pensare che parte dell’esercizio commerciale fosse stato adibito a punto di raccolta scommesse mediante l’installazione di materiale informatico utilizzato per la raccolta di giocate su eventi sportivi senza tuttavia necessaria autorizzazione.

Accertamenti condotti dai militari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Taranto hanno inoltre sottolineato l’illecito amministrativo del mancato versamento delle imposte collegate all’attività di scommesse.

Nel bar è stata inoltre trovata e sequestrata una somma di quasi duemila euro probabile provento dell’attività illecita, mentre precedenti controlli avevano mostrato come il bar fosse quotidianamente frequentato da una clientela con pendenze penali, precedenti gravi quali spaccio, truffa, lesioni, minacce e contrabbando.