Prosegue a quasi un anno di distanza l’inchiesta sulle molestie sessuali di gruppo perpetrate in Piazza Duomo, a Milano, la notte di Capodanno. Nelle ultime ore, infatti, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare con trasferimento in carcere, oppure la permanenza ai domiciliari, per quattro ragazzi di origine egiziana tra i 18 e i 20 anni.
Per loro l’accusa è la stessa affibbiata agli altri indagati: violenza sessuale di gruppo e di rapina aggravata.
Molestie sessuali in Duomo, la ricostruzione
Secondo la ricostruzione fin qui compiuta dalle forze dell’ordine, durante la notte di Capodanno sono stati accertate molestie sessuali in cinque momenti differenti per un totale di 11 vittime. Dal lato dell’accusa salgono a 6 i giovani che sono finiti in manette dietro le sbarre, di cui due minori, circa una ventina quelli che avrebbero fatto parte della gang che decise di “festeggiare” in maniera alternativa l’avvento del nuovo anno: nove di loro abiterebbero a Torino, otto tra Milano e provincia, i restanti sparsi in altre province di Lombardia e Piemonte. Quasi tutti di nazionalità straniera oppure di origine nordafricana.
In origine erano stati fermati due ragazzi egiziani di 18 e 21 anni. Poi l’indagine coordinata dalla Procura di Milano era sfociata con perquisizioni anche a Torino, dove gli inquirenti erano riusciti a risalire all’identità degli aggressori grazie alla testimonianza di alcune vittime e all’intercettazione di chat inequivocabili. All’epoca si decise per il pugno duro a causa del timore di fuga da parte dei sospettati.
Le molestie si sono consumate nella calca di una serata in cui, peraltro, vigeva il coprifuoco, mentre quella notte Piazza Duomo fu invasa da migliaia di persone. Gli aggressori sfruttarono proprio la ressa per “chiudere” le prime vittime (due ragazze tedesche) contro le transenne mentre i loro volti si rigavano di lacrime. Poi il branco si era spostato verso il McDonald’s e poi verso Galleria Vittorio Emanuele.