Guerra in Ucraina, ultime notizie.

La guerra in Ucraina non finirà prima della prossima estate“. Parole estratte da un messaggio pubblicato su Telegram da Oleksiy Arestovych, consigliere dell’Ufficio presidenziale di Volodymyr Zelensky. Da un punto di vista prettamente tecnico, lo ha definito un “conflitto prolungato che non piace a nessuno e diventa sempre più pericoloso“. Anche il direttore dei servizi segreti ucraini, Kyryll Budanov, aveva rilasciato nei giorni scorsi dichiarazioni analoghe.

Guerra in Ucraina, Nyt: Putin pronto a sacrificare fino a 300mila uomini

Tornando sul campo, la guerra in Ucraina è diventata sinonimo di lotta contro il freddo e il gelo per Kiev. Nonostante l’ampia mole di aiuti che stanno arrivando dai partner occidentali, il Paese rimane in difficoltà poiché i bombardamenti alle infrastrutture energetiche da parte delle truppe russe continuano quasi ogni notte.

Tuttavia, arrivano buone notizie per bocca di Vitaly Klitschko, il sindaco della capitale, il quale comunica il totale ripristino del sistema energetico cittadino di riscaldamento: una manna del cielo in un periodo dove le temperature scendono di parecchi gradi sotto lo zero termico. Sul tema ha parlato anche Zelensky nel videomessaggio serale, in forma breve, confermando che i veri problemi ora riguardano la disponibilità di acqua e che “sei milioni di ucraini sono tornati a poter usufruire della corrente elettrica“.

Sul versante russo non arrivano grandissime novità, se non indiscrezioni spinte dai tabloid. Tra queste, il New York Times svela che Vladimir Putin avrebbe dichiarato alla sua cerchia di fedelissimi di essere disposto a perdere fino a 300.000 soldati russi (secondo i dati Onu, la Russia oggi conta circa 80.000 militari rimasti feriti o uccisi). Tutto ciò “a tempo indefinito”, come rivela la fonte contattata dal giornale della Grande Mela. Il Nyt si spinge oltre e ipotizza che questa informazione sia probabilmente arrivata in possesso anche del presidente Joe Biden, il quale potrebbe sfruttare questo clima di rassegnazione per spingere Putin ad abbandonare le sue velleità belliche. Eppure, a dispetto di quanto trapelato, funzionari e diplomatici russi hanno sempre ammesso che preferirebbero sacrificare la propria vita piuttosto che arrendersi.